La mannaia del Comune su 5 parcheggi

Azzerare il piano parcheggi dell’ex sindaco Albertini. «Ne scriveremo uno nuovo» aveva assicurato il coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovani. «Ci sono un centinaio di parcheggi ancora sulla carta, vecchi di dieci anni. Con il Tuttocittà alla mano, verifichiamo uno a uno quali hanno ancora un senso e quali no», aveva ribadito il capogruppo comunale della Lega Matteo Salvini. Dichiarazioni rilasciate un mese fa, era il patto suggellato da centrodestra e Carroccio a casa del sindaco Letizia Moratti mentre scrivevano il programma elettorale per la ricandidatura a Palazzo Marino. Ma dalle parole, la giunta è già passata ai fatti: ieri mattina ha stralciato cinque silos ereditati dall’ex sindaco-commissario al traffico. Si tratta dei progetti mai partiti - ma contestati ampiamente e anche con ricorsi da comitati e associazioni ambientaliste - di piazza Gobetti, Leonardo da Vinci, Arcole, Grandi e via Conchetta. «Dopo vari approfondimenti, ma in linea con un impegno assunto anni fa - spiega il Comune - la giunta ha considerato non accoglibile la proposta di cinque nuovi silos interrati. Non tutte le cinque localizzazioni erano infatti previste nel Piano urbano dei parcheggi in vigore all’epoca della presentazione della proposta, nè lo sono in quello attuale».
I cinque progetti decadono nello stesso tempo perchè facevano parte di un unico «pacchetto», la giunta Albertini aveva dichiarato di pubblico interesse nel 2004 la proposta targata Polipark che per sostenere economicamente la creazione di posti auto in città avrebbe realizzato i silos in quattro piazze e una via. Allo stesso modo, è bastato alla Moratti e ai suoi assessori trovare anomalie sui parking di piazza Gobetti e piazza Grandi per cancellare anche gli altri tre. Nei casi contestati, viene sottolineato che il consiglio di zona 3 e 4 avevano espresso parere contrario, e le localizzazioni sulle due piazze risultano in contrasto con quelle presentate nel piano originario.
Già nel 2006, di fronte alla marea di ricorsi contro i lavori in corso - la Darsena e piazza Sant’Ambrogio sono i casi più eclatanti - la Moratti nominò una Commissione tecnica per il riesame dei parcheggi e sotto la lente finì anche la proposta di Polipark con la quale peraltro non era stata ancora firmata la convenzione. Ieri, l’atto formale che boccia l’avvio di quei lavori. Nella delibera viene precisato anche che «non pare opportuno attuare progetti che sono risultati non essere condivisi da una pluralità di cittadini ed associazioni». Su piazza Leonardo Da Vinci si era mossa anche Italia Nostra con una raccolta firme. Ed è «contrario all’interesse pubblico - considera la giunta Moratti - avviare la realizzazione di un progetto non più attuale sotto il profilo economico, visto il notevole lasso di tempo trascorso dalla data di presentazione della proposta», in pratica otto anni. Di pubblico interesse, piuttosto, «avvalersi delle nuove opportunità in materia di partenariato pubblico-privato offerte dalle modifiche normative nel frattempo nel settore dei avori pubblici».


Il Pd la bolla invece come «l’ennesima beffa per piazzale Lavater, approvato settimane fa nonostante la protesta dei cittadini. Proprio ieri una cittadina del quartiere ha ricevuto la multa da 456,60 per aver affisso volantini che pubblicizzavano la manifestazione contro il silos».

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