Morto per niente. Giustiziato davanti alla propria famiglia per unaccusa non vera. È successo domenica notte in località Coste Grossi di San Colombano al Lambro. Vittima un romeno, Emil Dorvos, manovale di 41 anni, in Italia da otto, perfettamente integrato, stimato da tutti sul lavoro. Carnefice e complici, un gruppo di connazionali. Convinti (ma i familiari e i carabinieri negano decisamente) che Emil avesse denunciato un altro connazionale che viveva nel suo stesso cortile e che era stato visto spesso rubare e portare a casa sua quanto trafugato. Proprio per questa ipotesi lassassinato, un mese fa, era stato pestato a sangue insieme al figlio 16enne da due degli otto romeni che risultano essere entrati in scena l'altra sera: il figlio, ormai orfano, ieri aveva ancora un occhio nero, segno inequivocabile della batosta subita.
Domenica sera la spedizione finale. Mancano pochi minuti alle 22. Gli otto romeni, che conoscevano molto bene la famiglia perché di Dorvos perché tutti originari della stesa zona della Romania, si presentano alla porta di Emil. Spiegano di voler entrare per scusarsi dei fatti di un mese prima. Ma è una trappola. Il capofamiglia li fa accomodare. Il figlio è già a letto, studia all'Itis di Pavia e la mattina si alza presto. Ma lì ci sono la moglie e lanziana madre del manovale. È così che, dopo quattro chiacchiere, con una scusa, il 41enne viene fatto uscire in cortile. Improvviso quanto violento il cambio di atteggiamento degli otto, come spiegherà la famiglia di Emil. Dopo averlo circondato in tre iniziano a urlare e poi a picchiarlo. Uno di loro - Katalin B., 21 anni, residente nel varesotto - viene visto prendere un mattone in calcestruzzo pre-compresso e poi spaccarlo sul capo della vittima. Un colpo tremendo. Emil stramazza al suolo sotto gli occhi dei familiari davanti alla casa che, pezzo a pezzo, stava sistemando con tanta cura, mentre i connazionali fuggono. Per lui non cè più niente da fare, come diranno i medici del 118. Ieri sera, dopo averli interrogati a lungo, i carabinieri di San Donato Milanese hanno fermato i cinque romeni presenti laltra sera a casa di Emil. Tra loro cè anche Katalin.
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