«La manovra è anti-liberale Un’altra trappola per Ntv»

Il conto alla rovescia per la luce verde ai treni di Ntv, la società di trasporto ferroviario che fa capo a Luca di Montezemolo, è entrato nella fase decisiva. «Ce la mettiamo tutta per essere pronti entro fine anno - dice in questa intervista al Giornale l’ad Giuseppe Sciarrone -; una data saremo in grado di annunciarla solamente una volta ultimate le omologazioni dei treni, cioè per il 30 ottobre».
Dottor Sciarrone, a quel punto l’agenda di Ntv che cosa prevederà?
«Procederemo per gradi, il fornitore Alstom consegnerà due treni al mese fino ad arrivare a 25 convogli. Confermo le tratte: Milano-Roma-Napoli-Salerno; Roma-Bologna-Venezia; Venezia-Milano-Torino».
Un emendamento della manovra vi obbligherebbe ad applicare il contratto collettivo delle Fs, peraltro scaduto nel 2007, e dove non si fa cenno all’alta velocità...
«È un duro colpo alla liberalizzazione. Qui si torna indietro nel tempo, soprattutto per il settore delle merci».
Ci spieghi perché, paradosso Tav a parte.
«Per la produttività e il costo del lavoro. Si impongono, infatti, rigidità e nuovi costosi oneri alle piccole imprese ferroviarie con l’evidente tentativo di azzoppare il processo di liberalizzazione».
Una norma, dunque, contro il processo di liberalizzazione?
«Direi palesemente incostituzionale, visto che impone erga omnes un contratto obsoleto e scaduto da anni, in una materia peraltro di pertinenza della parti sociali. Ma con la firma, in luglio, del nostro accordo con i sindacati, abbiamo già aderito al nuovo contratto collettivo della mobilità in via di definizione. Il nostro accordo prevede aumenti della produttività e sistemi retributivi adeguati per i giovani formati e immessi sul mercato, insieme a un piano “benessere” aggiuntivo allo stipendio»
Da voi un macchinista quanto guadagnerà?
«Età 24-25 anni, e due anni di formazione, troverà netti in busta, per 14 mensilità, 2.200 euro al mese».
È lo stesso trattamento delle Fs?
«Il confronto è difficile. Da noi lavoreranno tutte persone sotto i 30 anni».
In più, per i dipendenti, ci sono i «bonus» benessere.
«Parliamo di assistenza integrativa a livello pensionistico e sanitario. Sarà tutto personalizzato in base alle esigenze e allo stato civile del singolo».
Assumete ancora?
«Su mille dipendenti previsti per l’estate 2012, ora siamo arrivati a circa 400. Si continua».
Lei ha sollecitato il varo di un’Authority affinché, stabilite certe regole, non si intervenga a posteriori per cambiarle.
«Un’Authority è indispensabile. Non capisco perché nelle manovre vengano inserite norme che nulla hanno a che vedere con la situazione economica. Mentre l’occasione per introdurre un’Autorithy ad hoc non si trova mai. O meglio: non c’è la volontà per farlo.

È assurdo mettere “trappole” a chi lavora per il bene del Paese».
E se il presidente Montezemolo sposasse la politica?
«Come azienda non c’è alcun piano B. Siamo entusiati di avere l’avvocato Montezemolo come presidente e vorremmo tanto che lo rimanesse a lungo».

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