da Roma
È in arrivo, con un emendamento al decreto collegato alla Legge finanziaria, un concordato fiscale da 3 miliardi di euro. Lannuncia Maurizio Leo, responsabile fisco di Alleanza nazionale, che, nonostante il «no» espresso più volte da Giulio Tremonti, pensa di ottenere il consenso di larga parte della maggioranza. Mentre il ministro del Welfare Roberto Maroni annuncia un altro emendamento, per ridare gli assegni familiari ai nuclei con più di tre figli.
«Presenterò lemendamento sul concordato in commissione», spiega Leo ricordando che non si tratta di un condono «ma di una misura che già gli uffici finanziari possono adottare singolarmente: si tratta - aggiunge il parlamentare di An - di farla diventare generalizzata». Il concordato, secondo il deputato di An, non dovrebbe trovare opposizione da parte di Bruxelles: «Il governo lo valuterà, ma - dice ancora Leo - credo di avere consensi allinterno della maggioranza. Coi 3 miliardi di gettito si potrebbero correggere alcune imprecisioni, soprattutto riguardo alle norme sullallungamento dellammortamento», che hanno sollevato critiche da parte delle imprese.
Ma per lemendamento Leo i tempi sono stretti. Il decreto fiscale scade il 2 dicembre, ed eventuali modifiche richiederebbero una terza lettura a Palazzo Madama. Possibili ritocchi potrebbero trovar posto nella Legge finanziaria, che arriverà in commissione successivamente. Sul decreto fiscale si puntano anche i rilievi del servizio Bilancio di Montecitorio: secondo i tecnici della Camera, sono almeno due le norme che richiedono chiarimenti. La prima riguarda lesenzione dellIci alla Chiesa e alle Onlus, che potrebbe non essere «neutrale» per le finanze dei Comuni. La seconda norma riguarda il tagli delle facilitazioni sugli ammortamenti, che dovrebbe produrre un maggior gettito 2006 di 1,6 miliardi: una cifra sovrastimata, secondo il servizio Bilancio.
Intanto, governo ed enti locali si preparano allincontro di martedì, in cui si discuterà della Finanziaria alla luce della sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato il «tagliaspese» del luglio 2004 nella parte in cui indicava espressamente i capitoli di bilancio su cui tagliare. Giulio Tremonti invita le amministrazioni periferiche a «tagliare le auto blu, le consulenze e le missioni estere invece che i servizi ai cittadini. I tagli quantitativi a Regioni, Province e Comuni - spiega il ministro dellEconomia - sono giusti, costituzionali, ma il governo non può imporre di incominciare proprio dalle auto blu o dalle missioni allestero: devono essere loro a decidere». Dora in poi, comunque, ogni disposizione di pagamento degli enti locali verrà monitorata attraverso un grande archivio informatico che il Tesoro ha dato in gestione a Bankitalia.
Tremonti prevede un buon 2006 per leconomia italiana, in linea con il premier Silvio Berlusconi, che ieri ha dato una valutazione positiva anche degli ultimi dati del Pil. «Non possiamo lamentarci - ha detto il presidente del Consiglio riferendosi allo 0,3 per cento del terzo trimestre -. Dobbiamo guardare a quello che abbiamo. Con fiducia e ottimismo si ottengono le cose».
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