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Manovra, tagliata indennità parlamentare: -10% Tremonti: "Per la prima volta toccati i papaveri"

In relazione alla riduzione delle spese prevista dalla manovra, sarà applicato un taglio equivalente al 10% dell’indennità di deputati e senatori. Poi il ministro: "Sul 2010 la manovra pesa minimamente". Testo blindato anche alla Camera: c'è la fiducia. Fini: "Taglio 10% da stipendio, non da indennità"

Manovra, tagliata indennità parlamentare: -10% 
Tremonti: "Per la prima volta toccati i papaveri"

Roma -  Un taglio equivalente al 10% dell’indennità di deputati e senatori: è questa la misura stabilita dai questori di Camera e Senato in relazione alla riduzione delle spese prevista dalla manovra economica. La misura dovrà essere ratificata dagli uffici di presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama la prossima settimana. Il taglio, è stato deciso, verrà calcolato sull’indennità. Per i deputati l’indennità ammonta a 5.486,58 euro nette al mese per 12 mensilità: il che vuol dire che ai deputati il taglio costerà circa 550 euro al mese. "per la prima volta abbiamo toccato i papaveri", ha detto con entusiasmo il ministro dell'Economia, Giulio Tremont.

Fini: "Taglio del 10% dallo stipendio non dall'indennità" Durante la cerimonia del Ventaglio Fini ah parlato di una riduzione del "10% degli emolumenti complessivi dei deputati". Lo "stipendio" del parlamentare è composto da diverse voci: si va dall’indennità parlamentare (11.703,64 euro) alla diaria di soggiorno (4.003,11 euro) al rimborso delle spese per il rapporto tra eletto ed elettore (4.190 euro) fino al rimborso delle spese di viaggio (1.117) e di quelle telefoniche (258,24), per un ammontare complessivo di 21.271,99 euro. Per questo, viene fatto notare, la riduzione di cui parla Fini ammonterebbe a 2.127 euro lordi mensili per deputato. Come chiarito dal presidente della Camera, sarà l’ufficio di presidenza di Montecitorio a decidere sulla riduzione. La riunione è stata già convocata per il 27 luglio alle 9.  

I tempi della manovra La manovra economica del governo non è un decreto di correzione dei conti per l’anno in corso. Secondo Tremonti, "questo decreto pesa minimamente sul 2010, non ha una logica di correzione su quest’anno". D'altra parte, ha puntualizzato il titolare del dicastero di via XX Settembre, "i tempi alla politica sono imposti dalla realtà, i numeri vengono ormai prima della politica". E, proprio per questo, "il Paese nell’insieme ha accettato questo intervento con grande senso di responsabilità". "Sul 2010 il decreto pesa minimamente - ha continuato il ministro dell’Economia - è la correzione che avremmo fatto a luglio e che invece abbiamo anticipato a fine maggio, perchè i tempi alla politica sono imposti dalla realtà". Tremonti ha sottolineato che, di fatto, questa "è la prima finanziaria europea".

Il pil meglio del previsto L’andamento dell’economia nel 2010 andrà "meglio del previsto" e per questa ragione non servirà una nuova manovra correttiva sul 2010 per centrare gli obiettivi di deficit concordati con l’Europa. "Il documento dei tecnici della Camera è un buon documento - ha affermato il ministro - si dice che molto dipende dall’andamento dell’economia e lo 0,1% è nel margine dell’errore, ben altri numeri si sono visti e questo è francamente molto marginale". Per il ministro, quindi, "tutto dipende da come va l’economia e - sottolinea - l’andamento economico è meglio di quanto previsto allora (il riferimento è alle ultime stime contenute nella Ruef che stimavano un crescita del Pil nel 2010 pari all’1%). Adesso come adesso - ha poi proseguito il titolare di via XX Settembre - considerando l’andamento non negativo, l’export e tutti gli indicatori penso che quell’ipotesi di scostamento sia abbastanza lontana".

Testo blindato alla Camera La manovra economica del governo è arrivata blindata alla Camera dove sarà approvata con un nuovo voto di fiducia. A margine di un intervento in commissione Bilancio della Camera, Tremonti ha confermato il voto di fidicia rispondendo alla domanda di un giornalista sulla richiesta del voto di fiducia a Montecitorio. E ha spiegato: "I tempi e i metodi sono quelli imposti, noi abbiamo due rami del Parlamento e in altri Paesi non ci sono". Inoltre, il ministro ha chiarito che "molti suggerimenti della Camera sono già stati accolti al Senato". A chi gli ha chiesto quindi se il testo alla Camera sia blindato, il ministro ha risposto: "Ho come l’impressione".

La protesta della polizia Contro la manovra finanziaria scendono in piazza anche i sindacati del comparto sicurezza, difesa e vigili del fuoco. In piazza Montecitorio, è stato organizzato davanti alla Camera dei Deputati un sit in unitario da tutte le sigle sindacali e dalle rappresentanze del settore. I sindacati si schierano contro "un governo che continua ad essere sordo alle reali esigenze di sicurezza e di difesa dei cittadini e del Paese, mentre continua con una politica dello stop and go senza, però, concretizzare in norma le risposte che la sicurezza e la difesa attendono da tempo". Ma Tremonti ha spiegato: "Ho sentito dire: l’aggiustamento avrebbe potuto farlo dal lato delle entrate.

Sarebbe stato suicida farlo dal lato delle entrate perchè se aumenti le tasse per finanziare livelli di spesa insostenibili fai la cosa opposta rispetto alla cosa che viene considerata giusta". 

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