Ormai è un volto tv (uno scrittore, un calciatore) ma Enrico Ruggeri è soprattutto un cantautore e un rocker. È nel suo dna, non smette di fare dischi e tournée e da stasera a sabato chiude il suo ultimo giro di concerti con tre serate «particolari» al Manzoni.
Saranno tre concerti allinsegna dellimprovvisazione e con ospiti.
«Sì, sceglierò i brani a caso, facendo girare una ruota elettronica che indica i titoli dei miei maggiori successi. Anzi la faranno girare alcuni dei ragazzi di X Factor».
E magari qualcuno suonerà pure.
«Sarà una sorpresa».
La ruota fu lanciata anche in Italia da Elvis Costello negli anni 80.
«Io la ripresi nel 94 e mi divertii moltissimo, ed ora che il mio repertorio è molto più vasto, fatto di 29 album, è una sfida ancora più stimolante».
Bisogna essere veri musicisti.
«Dài il rock è anche improvvisazione e sorpresa. Ci sarà un po di tutto, dai primi successi con i decibel alloggi».
Come mai Ruggeri in concerto piace così tanto: addirittura tre spettacoli in teatro.
«Perché faccio rock energico e sincero. Il mio show ha la pretesa di essere divertente senza rinunciare ai contenuti. Uno spettacolo equilibrato con tanta musica che non pretende di distillare perle di saggezza ma non è nemmeno troppo leggero».
Infatti lalbum La ruota è un disco molto rock.
«Io nasco dal rock, addirittura dal punk, anche se da cantautore ho allargato i miei orizzonti con ballate più morbide le mie origini rimangono quelle e a quelle non posso fare a meno di tornare».
La tv non lha cambiata?
«Non mi sono mai montato la testa nemmeno da ragazzo e non comincerò certo adesso».
Comè la scena rock milanese odierna?
«Cè tanto fermento, tante idee, tanta voglia di fare al di là del successo e della voglia di arrivare ad ogni costo. Anche la scena alternativa è molto vivace; non tutti sono originali ma tutti si danno da fare e sono molto preparati».
Progetti.
«La tournée mi ha regalato grandi soddisfazioni ma anche stanchezza.
In un modo o nellaltro non si ferma mai.
«Mi do da fare, non ho mai avuto rimpianti e non voglio averne ora, il tempo passa troppo velocemente».
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