Mapei e Polyglass portano la rivoluzione sui tetti

«Da questa unione nasceranno prodotti di assoluta rilevanza, destinati a diventare standard mondiali». Così, nel settembre 2008, il CEO Mapei Giorgio Squinzi e l'ad Polyglass Pierluigi Ciferni salutavano l'ingresso di Polyglass, leader negli impermeabilizzanti per edilizia (fatturato 2008: 130 milioni), nel Gruppo ai vertici mondiali dei prodotti chimici per le costruzioni (fatturato: 1,7 miliardi). Venerdì 30 ottobre, al SAIE di Bologna, il secondo clamoroso annuncio: un nuovo brevetto Polyglass, il Reoxthene Technology, con cui l'azienda trevigiana sta realizzando membrane bituminose più leggere anche del 40% rispetto a quelle normalmente usate per impermeabilizzare gli edifici.
«Il Gruppo Mapei - spiega Squinzi - impiega in R&D il 5% del fatturato e il 12% dei suoi 6100 addetti: risorse importanti che abbiamo messo a disposizione di Polyglass perché potesse esprimere fino in fondo le sue grandi potenzialità». Per Ciferni «le nuove membrane bitume polimero realizzate con la tecnologia Reoxthene, primo concreto frutto dell'alleanza Polyglass-Mapei, sono destinate a rivoluzionare il settore e a soppiantare gradualmente quelle tradizionali. Studiate sia per le abitazioni che per gli edifici di ogni altro tipo, secondo le nostre previsioni ci porteranno un fatturato di 20 milioni in 3 anni. Già adesso costituiscono il 20% dell'intera produzione Polyglass».
«I vantaggi di queste membrane bitume polimero sono diversi ed eclatanti - continua Ciferni. - La loro eccezionale leggerezza assicura facilità nel trasporto sul luogo di lavoro e nell'applicazione, con conseguenti costi inferiori, tempistiche ridotte e minor fatica da parte degli operatori addetti alla posa, e rientrano nella strategia di ecosostenibilità intrapresa da tempo dal Gruppo Mapei. Questi prodotti, inoltre, contengono fino al 30% in più di miscela bitume polimero: il peso della membrana cala ma la qualità aumenta, garantendo maggiori prestazioni e miglior resa». Altro aspetto non secondario è quello della maggiore sicurezza in cantiere. Un rotolo bituminoso tradizionale può pesare anche più di 50 chili: una fonte di rischi notevole per chi deve impermeabilizzare tetti a grandi altezze.
Ma le novità non finiscono qui: con un investimento di circa 10 milioni di euro per la realizzazione di una nuova linea di produzione, Polyglass ha fatto il suo ingresso nel settore delle membrane sintetiche (PVC e TPO) particolarmente adatte all'impermeabilizzazione di grandi opere civili e commerciali: un settore che in in Europa vale più di 500 milioni di euro. Per Pierluigi Ciferni entro il 2012 questo nuovo materiale rappresenterà il 30% della produzione totale, e porterà un fatturato ulteriore di 40 milioni.
«La crisi dell'edilizia non arresta la nostra crescita» commenta Squinzi, reduce dall'acquisto dell'austriaca Betontechnik, leader nel settore degli additivi per calcestruzzo con un fatturato di 20 milioni. Dal canto suo Polyglass, con 5 stabilimenti produttivi intorno al mondo e consociate in Nord America, UK e Romania, ha ottenuto lusinghiere conferme nei primi 6 mesi dell'anno in corso, tra cui un +30% in USA: una tendenza che sta trovando conferma in questa seconda parte del 2009. Polyglass dunque, grazie anche al nuovo brevetto e al lancio di membrane sempre più leggere e performanti, conta di chiudere il 2009 a +20%, con 20 addetti in più rispetto ai 300 del 2008.
Il gruppo Mapei, guidato dalla famiglia Squinzi, poggia su una rete di 63 aziende consociate e di 56 stabilimenti produttivi operanti in 25 paesi nei cinque continenti. Si pone l'obiettivo di raggiungere i 2 miliardi di fatturato entro il 2010.

«Pensare in grande ed espandersi nel mondo attraverso l'innovazione e nell'osservanza delle regole dell'ecosostenibilità, al tempo stesso mantenendo sempre le caratteristiche di un'azienda familiare»: con queste parole Giorgio Squinzi, oggi alla guida dell'azienda fondata nel 1937 dal padre Rodolfo, riassume la sua vision imprenditoriale.

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