María López Rivas

Nata a Tartanedo (Guadalajara) e presto orfana, crebbe coi nonni e nel 1577 si fece carmelitana a Toledo. Sempre malaticcia, non la volevano ma fu raccomandata da s. Teresa d’Avila in persona, la quale tanto credeva in lei da pagarle la dote. Col nome di suor María de Jesús era in effetti quasi sempre a letto malata, ma assistita da estasi e visioni pressoché continue. La fondatrice, che ricorreva a lei per consiglio, la chiamava letradillo (teologuccio) e fu costretta a farle fare l’infermiera per distrarla dalla mistica. In effetti, è curioso questo interscambio tra una che è Dottore della Chiesa e maestra di tutti i mistici, s. Teresa “la Grande”, e quella suorina cagionevole (che però aveva anche le stimmate invisibili). La quale, comunque, è passata alla storia proprio con quell’appellativo, letradillo, affibbiatole da chi se ne intendeva. Della sua unione quasi costante con Dio si accorsero anche le consorelle, che la vollero maestra delle novizie sebbene avesse solo ventitré anni. E poi fu sottopriora, e poi priora, più volte. Non mancarono, come sovente accade ai mistici, prove e tribolazioni, che sono peggiori quando provengono dai “tuoi”. Infatti, c’era chi la considerava una visionaria, un’esaltata, una perfettina e, ovviamente, una raccomandata. La cosa arrivò in alto e venne, ahimè, creduta dal superiore provinciale. Il quale a un certo punto divenne anche superiore generale e la Rivas finì deposta da priora. Ma le consorelle reagirono eleggendola maestra delle novizie, finché la tempesta si fu acquietata. Morì nel 1640. Il suo corpo è ancora intatto.
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