Mara Carfagna e Marco Mezzaroma si sono detti sì poco prima del tramonto, accompagnati dal coro dell’Ave Maria di Schubert, in un castello circondato da pini e querce a poche centinaia di metri dal mare romano di Fregene. A pochi passi da un Mc Donald’s, dai negozi di sdraio da spiaggia e ciambelle. Una location prestigiosa ma senza sfarzo. Mentre un lungo applauso accompagnava la fine della cerimonia, intorno alle sette e un quarto, nella strada sottostante il castello di Torre in Pietra, passavano i podisti della sera in calzoncini corti accanto ai blindati dei carabinieri.
Il matrimonio dell’anno per la politica consacra lo stile della sposa, la ministra delle Pari Opportunità che arriva dalla televisione ma che in pochi anni ha conquistato gli elettori, e, impresa più difficile, un buon numero di colleghi di opposizione, soprattutto donne, come Paola Concia del Pd, che ieri le ha trasmesso gli auguri con un comunicato che esprime calore sincero. Stile classico ma con un rigore smussato da alcuni dettagli, romantico e moderno, con fuori programmi persino trasgressivi, come appunto la scelta della musica. La parte delle canzoni meno classiche si è aperta con Material girl, uno dei primi successi di Madonna, una piroetta musicale rispetto all’Ave Maria.
L’abito pure, classico e sexy: bianco, in seta, con uno strascico lungo circa un metro e velo di tulle ricamato lungo i bordi e adornato da un pizzo di Bruges, disegnato dalla sarta Pinella Passaro. Spalle e parte della schiena rigorosamente scoperti.
Così si è presentata Mara Carfagna, al braccio del padre, al suo sposo, il costruttore romano Marco Mezzaroma, erede di una importante dinastia edile romana, in abito blu e cravatta antracite, con cui è fidanzata dal 2008. Silvio Berlusconi testimone per lei, con il fratello della sposa Gianrocco. Testimoni di Mezzaroma, Gianluca Pizzulli e Giuseppe De Mita, figlio dell’ex leader della Dc De Mita. La cerimonia è stata officiata da don Alfonso Santoriello, padre spirituale del ministro e salernitano come lei, che l’ha seguita fin da bambina, con il vescovo Benedetto Tuzia.
Fuori dal castello, mura presidiate da carabinieri, polizia e vigili urbani, con agenti in borghese, radiolina in mano, che fanno su e giù dalla strada. Ma spazio libero alla gente che vuole passare, basta che non si avvicini al fosso della fortezza. Tappeto rosso per l’ingresso degli ospiti. Una piccola processione di auto di residenti si crea all’ora del ritorno della spiaggia: «Ma chi si sposa?». Gli addetti alla sicurezza rispondono genericamente: «Un ministro...».
All’interno della recinzione, una lunga fila di candele e gazebo bianchi per i cocktail e gli aperitivi. Rose bianche dentro e fuori dalla chiesa. Non ci sono i ministri Franco Frattini, impegnato all’estero, e Michela Vittoria Brambilla, per un improvviso contrattempo. Ci sono invece la Meloni, in abito lungo turchese, Prestigiacomo, anche lei in blu e la Gelmini, in lungo color cipria.
E poi Gianni Letta, i ministri Sacconi e Fitto, i governatori del Lazio, Renata Polverini, e della Campania, Stefano Caldoro, alcune parlamentari amiche della sposa.
Il tavolo d’onore si chiama Fontana di Trevi, e qui la sposa ha voluto anche Silvio Berlusconi. Il premier ha salutato e stretto le mani a tutti. Ma la più emozionata, garantiscono i presenti, era proprio la sposa, «radiosa», a detta degli invitati, 250 tra autorità e amici di Mara e Marco. La partecipazione di nozze è stata fatta consegnare da Mara Carfagna a tutti i dipendenti del ministero che dirige. Ma su fotografi e giornalisti è scattato il rigore; gli unici scatti sono stati pubblicati sul blog del ministro.
Subito dopo la fine della cerimonia, la sposa si è cambiata e ha indossato un abito sempre da cerimonia, e bianco, ma senza velo e strascico. Foto con il marito e i testimoni, e poi un aperitivo con mozzarelle di bufala campane.
Mara Carfagna, 35 anni, è il secondo ministro a convolare a nozze durante questa legislatura, dopo Mariastella Gelmini, mamma di una bimba.
Il viaggio di nozze è per ora rimandato per gli impegni parlamentari del ministro. La prossima settimana potrebbero essere messe a calendario le quote rosa e la neo-sposa, dicono i suoi collaboratori, vuole essere presente al dibattito d’aula.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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