da Milano
«Il postino suona sempre due volte». Antonio Marano, tornato da poco alla guida di Raidue al posto di Massimo Ferrario (staffetta leghista), vorrebbe mantenere lamplomb nel commentare il suo rientro da direttore, ma proprio non fa parte della sua indole esuberante. Quando se nera andato due anni fa non era stato molto contento di lasciare una rete in cui aveva portato il reality campione dascolti LIsola dei famosi, (insieme ad altre trasmissioni meno fortunate). Il suo successore, Ferrario, aveva imposto alla rete una connotazione più sobria, meno sguaiata, insomma il contrario di quella di Marano. Ora è tornato (ieri presenziava la conferenza di Music farm che inaugurò tre anni fa) e anche se dice che «ormai il palinsesto è già fatto fino allautunno», non mancherà di apportare qualche modifica. Del tutto necessaria visto gli ascolti molto altalenanti avuti da Raidue, rete che si è salvata solo con LIsola e le Olimpiadi invernali. Eliminata Galatea dagli ascolti inesistenti, si sta cercando di dare un po più di sprint a Tornasole di Andrea Pezzi che pure fatica con gli indici di share. Ma come si fa a dare unidentità a una rete che da anni stenta a trovarla (e la cui missione dovrebbe essere quella di avere un pubblico giovane) e a garantire una maggiore continuità negli ascolti? «È difficile perché noi siamo una tv commerciale che però deve mantenere lamplomb del servizio pubblico. Andrà tutto meglio quando ci saranno Rai4, Rai5, cioè i canali tematici: telefilm, musica, sport, eccetera...» E nel frattempo? «Voglio puntare molto sullo sport, la settimana prossima ci saranno le gare di pattinaggio sul ghiaccio. E poi vorrei riportare in onda la Grande notte, show comico del lunedì sera, che fu condotto da Amanda Lear. E altre serate musicali (molto popolari), stile Follie Rotolanti tour, in seconda e terza serata.
Ma per fare cambiamenti bisogna restare su una poltrona e la sua potrebbe presto traballare di nuovo viste le imminenti elezioni.... «Uno non viene pagato per quello che fa, ma per quello che lascia».
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