Marche, sì alla cannabis a scopo terapeutico

La giunta regionale dà il via libera all'uso della cannabis nella terapia antidolore per gravi malattie. I farmaci potranno essere distribuiti soltanto da ospedali e aziende sanitarie locali

Marche, sì alla cannabis 
a scopo terapeutico

Ancona - La giunta della Regione Marche ha autorizzato i servizi di farmacia delle Aziende ospedaliere, dell’Inrca e delle Asur a garantire l’erogazione dei cannabinoidi a uso terapeutico a carico del servizio sanitario regionale. Attualmente non sono disponibili in Italia formulazioni commerciali registrate, basate su principi attivi e su derivati di sintesi dei cannabinoidi. Questi farmaci sono reperibili solo in alcuni Paesi europei e Nordamericani, in Israele e in Sudafrica. Il ministero della Salute ha inserito lo scorso anno alcuni derivati naturali o di sintesi dei cannabinoidi nella nuova classificazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope. Questo fa sì che alle farmacie ospedaliere sia consentita l’importazione di tali medicinali purché abbiano acquisito la prescrizione medica, l’assunzione di responsabilità del medico e l’autorizzazione all’importazione concessa dall’ufficio centrale stupefacenti del Ministero della Salute.

Uso L’uso di questi farmaci è indicato nella spasticità secondaria a malattie neurologiche, nella nausea e nel vomito non sufficientemente controllati indotti da chemioterapia o radioterapia, nel dolore cronico neuropatico. Possono essere importati solo nei casi in cui quelli già disponibili si siano dimostrati inefficaci o abbiano dimostrato un’effi1cacia inadeguata al bisogno terapeutico del paziente. La certificazione medica ha una validità di sei mesi e la prescrizione (ricetta non ripetibile) di trenta giorni. Il percorso terapeutico proposto prevede che la fase di inizio del trattamento si possa effettuare in ambito ospedaliero, poiché gli effetti attesi sono condizionati dalla risposta individuale.

In tal caso i farmaci possono essere acquistati dalla farmacia ospedaliera e posti a carico del servizio sanitario regionale. Il paziente in trattamento cronico può proseguire il trattamento domiciliare presentando alla farmacia ospedaliera coinvolta ogni mese una nuova ricetta redatta dallo specialista.

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