Marchionne: in Cina vicini al pareggio

da Milano

La joint venture cinese fra Fiat e Nanjing Automobile Group potrebbe chiudere in pareggio il 2006 per iniziare a registrare utili dall’anno prossimo. È quanto dichiarato a Shanghai dall’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, sottolineando che «abbiamo fatto passi avanti significativi e stiamo iniziando a vedere adesso i frutti del nostro lavoro». Dopo due anni di bilanci in rosso, la joint venture cinese è «vicina a raggiungere il punto di pareggio quest'anno e registrare qualche utile nel prossimo», ha spiegato Marchionne. Il gruppo punta a vendere 40mila auto in Cina nel 2006, per poi salire a 300mila vetture nel 2010. Un obiettivo che Fiat conta di raggiungere investendo più di 500 milioni di euro in Cina entro il 2010 e lanciando nuovi modelli, fra cui alcuni di quelli già presenti sul mercato europeo. Sul lavoro di ristrutturazione in corso nel gruppo Fiat, Marchionne ha affermato che «la maggior parte del processo in questo ambito si è concluso, anche se non si finisce mai di fatto» se l’obiettivo è quello di migliorare ulteriormente l'efficienza, mentre ha precisato che entro fine anno dovrebbe formalizzarsi la cessione del 50% della Fidis al Credit agricole, che farà incamerare al lingotto una plusvalenza di 450 milioni di euro. L’alleanza con Tata - ha proseguito - copre inoltre differenti aspetti.

La produzione di motori diesel di piccola cilindrata con il partner indiano è prevista nel 2008, mentre a Cordoba (Argentina) è programmata la produzione di Suv e Pick-up con Tata. Il titolo Fiat, dopo il forte recupero della scorsa settimana, ha perso ieri l’1,25% a 13,68 euro.

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