da Milano
«A gennaio abbiamo già superato l8%, ora dobbiamo raggiungere il 10% del mercato europeo alla velocità della luce»: anche ieri mattina lad Fiat, Sergio Marchionne, non ha smesso di tenere premuto il pedale dellacceleratore della società, in occasione della sua trasformazione in venditore di auto, in questo caso la Bravo naturalmente, e, altrettanto naturalmente, indossando lormai inevitabile pullover blu. «Il primo mese del 2007 è andato bene - ha detto al Motor Village di Torino - e lo stesso si può dire di febbraio, ma il mercato va seguito giorno per giorno perché la concorrenza è spietata».
Il numero uno del Lingotto è sceso pienamente nella parte del venditore, un po deccezione, a dire il vero: ha firmato autografi e si è fatto fotografare insieme ai clienti, spiegando loro perché devono acquistare una Bravo. «Sul mercato - si è prodigato - non cè niente che dia le stesse prestazioni, è il meglio di quanto siamo capaci di fare. Con lei conquisteremo un segmento in cui la Fiat non è stata molto forte in passato. Ne sono molto orgoglioso e lo stesso posso dire dei miei ragazzi». I suoi «ragazzi», i top manager, erano tutti schierati con la felpa con la scritta Fiat e hanno avuto il loro bel da fare a fronteggiare una marea di cinquemila visitatori. Cinquecento sono andati oltre alla semplice curiosità di vedere il manager con la nuova auto e si sono fatti fare un preventivo, 115 hanno anche firmato un contratto di acquisto. Tanti, pochi? Marchionne non lha detto.
Lad della Fiat è tornato anche nel pomeriggio al Motor Village con il vicepresidente del gruppo, John Elkann, che era accompagnato dalla moglie, Lavinia Borromeo, e dal presidente dellIfil, Gianluigi Gabetti. «In questi mesi - ha sottolineato - siamo riusciti a fare molto. Le uniche partite ancora aperte a livello industriale sono quelle della mobilità lunga e dello stabilimento di Termini Imerese. Confermo limpegno a non chiuderlo - ha avvertito - ma se non troviamo una soluzione nei prossimi sei mesi diventerà difficile farlo nel futuro».
Marchionne ha anche commentato i problemi legati allinquinamento: «Se vogliamo davvero risolvere questo problema, la direzione giusta è quella del metano» ha sostenuto e ha aggiunto che con i modelli che la Fiat metterà sul mercato nei prossimi due o tre anni «cercheremo di recuperare». A proposito di motori, lad del Lingotto ha aggiunto che «quello che ci preoccupa di più è la benzina, i cui livelli di sviluppo non sono stati quelli che ci aspettavamo, ma recupereremo».
Oggi al Motor Village di Torino si replica in attesa di una nuova ondata di visitatori, ma senza «vip»: le Bravo sono tutte lì, Marchionne forse per un giorno staccherà il piede dallacceleratore.
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