La marcia di Storace su Genova

Passa da Genova, e in particolare dagli Erzelli e da via Fereggiano, la grande marcia che riporterà La Destra in Parlamento. Ne è convinto Francesco Storace, leader della formazione extraparlamentare, giunto ieri nel capoluogo ligure per appoggiare con rivendicato orgoglio la candidata sindaco Susy De Martini.
«È difficile fare pronostici in tempi di sondaggi ballerini - ha spiegato ai cittadini - ma proprio oggi (ndr. ieri per chi legge) è apparso sul Giornale un sondaggio che ci dà in crescita». Il riferimento è all'effetto Le Pen che una rilevazione Spincon per L'Opinione vede nel 3,6% del partito di destra, dato al di sopra anche del Fli di Fini. E le amministrative di Genova sono uno degli strumenti per trasformare le valutazioni in realtà. È chiaro d'altronde per Storace il peso politico di questo voto, referendum su Monti, anzi «per evitare tasse future», precisa, ed è quindi indispensabile per chi si richiama alla destra sociale andare a parlarne con quanti le tasse le pagano, magari tra enormi difficoltà, andare nei luoghi simbolo della sofferenza. Via Fereggiano, dove l'alluvione del 4 novembre scorso ha colpito più duramente, è uno di questi. Qui la rabbia degli abitanti è ancora tanta e si mescola alla paura, con la frana delle Brignoline che incombe sulla parte più trascurata e letale del torrente e che, nonostante i «tapulli» del Comune, gli interventi già fatti e quelli in programma, continua a sgretolarsi. «Le colpe politiche sono chiare. I soldi per evitare tutto questo c'erano, io lo avevo già denunciato nel 2000 - accusa De Martini - ma sono stati stornati su opere inutili come la trasformazione di una piazza rotonda, De Ferrari, in quadrata, costata ben 10 miliardi di lire». E, per la candidata, ci sarebbero ancora. «Ma perché bisogna spendere 200 milioni di euro per spostare la facoltà di Ingegneria agli Erzelli? - si domanda e polemizza -. Chi dice, come Burlando e Doria, che quei soldi sono vincolati racconta una falsità, visto che vengono da uno stanziamento del 2007, indennizzo all'intera città per i fatti del G8». Individuati i finanziamenti, si legge nel programma della Destra, non solo ci sarebbe modo di realizzare finalmente il famoso canale scolmatore ma anche di pensare a una deviazione del Bisagno per costruire su modello di Valencia un parco intraurbano e allontanare per sempre l'incubo esondazioni dalla valle.

Agli Erzelli, invece, ci sarebbe spazio sì per una cittadella tecnologica ma non per la speculazione edilizia che si profila all'orizzonte e che rischia di portare pure via dalla città 10mila studenti con un danno per i commercianti stimato in almeno 5 milioni di euro. «Bisognerebbe istituire il reato di spreco di denaro pubblico», chiosa De Martini che nel pomeriggio ha accompagnato Storace sulla controversa collina per ribadire il proprio no al trasferimento dell'Università.

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