Cronache

«Marcia sulle strisce» dei cittadini di Nervi per avere l’autonomia

«Marcia sulle strisce» dei cittadini di Nervi per avere l’autonomia

Un centinaio di persone, all'Auditorium Emiliani, ha presenziato all'assemblea popolare per la richiesta di «Ricostituzione del Comune di Nervi e Sant'Ilario». Accorpato a Genova nel 1926, la sua abolizione secondo qualche nerviese sarebbe uno dei pochi errori di Mussolini, uno dei suoi tanti e importanti secondo l'autorevole Franco Bampi, cultore della miglior tradizione che è intervenuto al dibattito. La domanda per l'autonomia è stata presentata in Regione con i confini indicati e la necessaria cartografia. E' la seconda richiesta in pochi anni. La prima, artefice Piero Sessarego, era quasi giunta al successo grazie a Biasotti e all'indimenticabile assessore Nucci Novi Ceppellini che amava questi luoghi. Ora si parte già su basi concrete: il Comitato promotore ha chiesto al sindaco l'ammontare dell'Ici delle seconde case per conoscere le risorse immediate del Comune, con modello altri della riviera come Camogli. In cantiere «idee-progetto» riguardo la riqualificazione strutturale del porticciolo e la mancanza di parcheggi: 420 posti ricavabili nell'ex Deposito Amga ubicato all'inizio in Nervi di corso Europa, 200 prolungando la copertura del Torrente fino al Ponte Romano, altri 200 ricavabili in alto a via del Commercio.
I parcheggi nodo dolente del turismo attuale, anche causa del declino della Nervi anni Cinquanta/Settanta ricordata dal dottor Francesco Mura che presiede il Comitato. Allora tanti alberghi con 1040 posti letto, cinema e sale da ballo; in via del Commercio un polo industriale con un pastificio, una fabbrica di caramelle, l'Aura dal profumo di cioccolato, una ditta di bilance professionali, una fabbrica di divani alluvionata dal torrente (io ne ho visto piangere il proprietario) e più verso piazza Duca degli Abruzzi la job delle cartine di sigarette. «Oggi tutto questo non esiste più soprattutto a causa delle continue scelte sbagliate dell'amministrazione comunale, che da sempre ha continuato ad investire esclusivamente a ponente, da dove arrivano i voti», commenta Federico Rossi, ultimo anno di Giurisprudenza, già studente al Liceo Emiliani. «L'unica strada possibile, come ci ha ricordato il leghista Francesco Buzzone è quella del Referendum. Non rimane che attendere l'esito delle Regionali». Sui parcheggi si è diffuso Marcello Mantovani mostrando prima diapositive su marciapiedi. Marciapiedi che appaiono sbilenchi, pieni di buche specie all'ingresso del porticciolo e della passeggiata a mare, la via Gazzolo per cui non è in programma nulla. Ma la filosofia della Vincenzi non è mutata da quando l'intervistai nel 1996 da presidente della Provincia e mi disse: «La priorità è studiare il contenimento di frane, non certo buttare asfalto sulle strade». Nei vistosi buchi in passeggiata prima del Castello, presenti da un anno, sono caduti infortunandosi quattro anziani. Sul degrado e l'abbandono di Nervi-Sant'Ilario ha attaccato Bepy Criaco, già premiato con medaglia d'oro come bagnino degli Scogliera da Cerofolini, già massaggiatore delle dive del balletto e allora braccio operativo del maestro Porcile per tante piccole incombenze, già consigliere 14 anni fa in Circoscrizione per Rifondazione.

«Da dodici anni il Comune ci ha abbandonato», ha esordito per concludere che « popolazione dovrà protestare con passeggiate sulle strisce pedonali».

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