Il veronese Marco Furlan, 48 anni, responsabile di 15 efferati omicidi tra il 1977 e il 1984 assieme al suo compagno Wolfgang Abel, in un duetto che si faceva chiamare «Ludwig» e sispirava allideologia nazista, è uscito dal carcere di Opera ed è nuovamente in libertà.
Tecnicamente Furlan è stato affidato ai servizi sociali. La decisione è stata presa dal Tribunale di sorveglianza di Milano.
Ora Furlan vivrà in città e si occuperà di informatica. La banda «Ludwig» rappresentò una delle pagine più cupe scritte in Veneto. Delitti, attentati incendiari a discoteche, tutti crimini rivendicati con firma nazista in caratteri gotici riconducibile a due giovani di ottima famiglia. Marco Furlan, veronese, e Wolfgan Abel, nato a Monaco ma residente con la famiglia a Negrar, nel Veronese. Vittime dei due giovani, entrambi laureati a pieni voti rispettivamente in Fisica e Matematica, sono stati omosessuali, prostitute, religiosi, barboni.
Nel delirio dei due insospettabili studenti la volontà di ripulire il mondo da coloro che, secondo loro, andavano contro la «morale corrente».
Abel si trova ancora rinchiuso nella casa-lavoro a Sulmona e deve scontare altri tre anni.
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