Marco Pantani, dal podio alla polvere Andata e ritorno

La polvere che scorreva sotto le ruote e, purtroppo, quella che saliva più su. Non è solo una battuta facile quella che vuole come «finito in polvere» il destino di Marco Pantani, fuoriclasse del ciclismo distrutto dalla dipendenza dalla cocaina. È semplicemente la fotografia esatta di una parabola cominciata nella luce e finita nel suo contrario: Pantani oggi resta vivo nei filmati delle sue poderose scalate e nei ricordi di un popolo assetato di ciclismo epico, ma per chi lo ha conosciuto e amato da vicino, per chi, insomma, lo avvicinava come uomo e non come icona, è definitivamente altrove. Ecco perché un testo come In polvere - Marco Pantani: ascesa e distruzione di un dio - fino al 10 febbraio al Teatro Studio Frigia Cinque - può essere una forma di risposta a entrambe le sensazioni, quella del ricordo e quella della perdita.
Il testo - scritto e diretto da Alessandro Veronese, messo in scena dalla Cantina Teatrale gl’Allevatori di Sogni - nasce da una forte passione per il ciclismo, che travolse Veronese in giovane età, ancora prima di quello storico ’98 in cui Pantani realizzò l’accoppiata vincente del Giro d’Italia e del Tour de France, diventando gloria nazionale. «Impossibile non restare conquistati dal suo talento - ricorda il regista e interprete della piéce -. Fui folgarato dalla sua prova di forza ai danni di Indurain, a Merano nel 1994: io ero appena maggiorenne, lui era un 24enne neo-professionista». Poi, la storia avrebbe raccontato glorie e cadute, a cominciare da quel maledetto Giro del ’99 quando un’analisi del sangue rivelò un tasso di ematocrito tale da provocarne l’espulsione dalla gara.
«In polvere - spiega Veronese - racconto tutto, il prima e il dopo, anche il periodo appena successivo alla morte, quando i media si tuffarono sull’evento. E giunge fino ai giorni nostri, fino agli ultimi sviluppi giudiziari, con la condanna degli spacciatori che rovinarono la sua vita.
Sul palcoscenico, Veronese ha immaginato una stanza d’albergo e otto biciclette, oltre a proiezioni video che riportano in vita il grande campione.

«Attraverso narrazioni, dialoghi, improvvisazioni musicali dal vivo, ho cercato di offrire una rievocazione tra dramma e ironia, in un’alternanza di stili che vuole spiegare ciò che di buono e di cattivo c’è stato nella sua storia».
In polvere - Marco Pantani
Teatro Frigia Cinque, via Frigia 5 fino al 10 febbraio
ore 20.15 e replica alle 22.15
tel. 02-719096

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