«Marco senatore a vita» Bufera sulla proposta Pd

da Milano

La butta lì Ermete Realacci, responsabile Comunicazione del Pd, a metà pomeriggio: «Penso che il vero ruolo di Pannella sarebbe quello di senatore a vita perché fa parte della storia della nostra democrazia». In poche parole il Partito democratico, dopo un accordo soffertissimo con i radicali, non offre un seggio al loro storico leader ma lo vezzeggia con la promessa di uno scranno vita natural durante a Palazzo Madama. Va detto che Realacci ha fatto la proposta da un palco non proprio neutro, vale a dire Radio radicale. «Non sempre condivido quello che dice Pannella - ha spiegato Realacci -, molto spesso sì, e indubbiamente il nostro Paese sarebbe stato molto più povero senza Pannella».
Ma un posto da senatore a vita puzza di bonus elettorale per gli alleati del Pd, ampiamente delusi dall’accordo che all’inizio doveva prevedere nove, e non sei seggi sicuri per loro.
Immediata e scontata quindi la reazione del centrodestra, per bocca di Maurizio Gasparri: «È scandaloso l’uso privatistico delle istituzioni che fanno gli esponenti del Partito democratico di Veltroni.

Dopo averlo “trombato” dalle candidature adesso Veltroni propone Pannella Senatore a vita, utilizzando una massima carica istituzionale come uno strumento di compensazione della compilazione delle proprie liste. È scandaloso quanto sta avvenendo».

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