Michele Caracciolo di Brienza
D'estate la prepotenza e l’esibizionismo si spostano dalle strade al mare. Sempre più incidenti segnano le nostre coste a causa di naviganti improvvisati e senza il minimo rispetto per gli altri. Troppo spesso ci si lancia con arroganza al timone di natanti per cui non è necessaria la patente nautica. Non è detto poi che la patente nautica sia davvero una garanzia di conoscenza delle regole di navigazione o semplicemente di convivenza civile. I piccoli scafi scattanti in vetroresina e i più mansueti pedalò sono spesso terribili flagelli per i bagnanti e dalle spiagge si assiste alle manovre spericolate di moto d’acqua. Sarà forse per quel senso di libertà che dà il mare? Sì, libertà a scapito però della sicurezza propria e altrui. Eppure per un popolo che ha secoli di arte marinara sulle spalle, ciò non dovrebbe succedere. Ecco alcuni profili dei naviganti estivi delle nostre coste. Inizia la lista il megayacht irraggiungibile battente bandiera inglese che spesso nasconde un ricchissimo padrone russo. Così imponente da avere un elicottero sul ponte e varie moto d’acqua nel ventre. A volte ha lo scafo blu e la parte superiore bianca ed è all’ancora di fronte alle spiagge sarde lasciando incuriositi gli ignari bagnanti. Questo genere di yacht è misterioso e ci si chiede spesso chi ci sia a bordo visto il silenzio impenetrabile che li avvolge. Che siano per caso navi fantasma? Nessuno li ha mai visti attraccare o salpare. Di per sé è innocuo. Di solito a bordo ci sono ospiti riservati e rispettosi della buona educazione e delle buone maniere. Poi c’è il motoscafo elegante in legno lucido con interni bianchi e verde acqua che evoca ville sul mare e bellezze anni Cinquanta. Il navigante è biondo con un’impeccabile camicia di Oxford e solca leggiadro le onde. Sul prendisole di poppa due adolescenti di ritorno da un collegio in Svizzera. Un succinto costumino comincia a segnare una femminilità elegante che sboccia.L’ideale massimo di bellezza e di lusso. Ormeggiano a Portofino, dove la mamma li aspetta per un paciugo alla frutta in compagnia di amici. Famiglia perfetta, navigazione liscia come l’olio.Zero disturbo alla quiete altrui. Passiamo poi al cabinato vintage anni Settanta, sempre in legno, luogo di indimenticabili bevute in compagnia e di canzoni a squarciagola. Dall’apparenza pacifica per via del motore lento, ma in realtà deleterio per il vociare di bambini con i braccioli, di tuffi continui, lanci in mare di pannolini e fette d’anguria rosicate (tanto è biodegradabile). Infine,c’è il cabinato moderno con motore potente e incurante di ogni regola di navigazione civile e sicura. Il peggiore a infestare il mare. È questo il vero pirata. Le vittime preferite sono i gommoni con tendalino o i gozzi con ghiacciaia colma di ogni leccornia. Niente precedenze all’uscita del porto. Vale solo la regola del più forte. Più sei piccolo e più infierisce con la sua scarica di onde. Alla guida del malcapitato gommone un mesto padre di famiglia urla «Si salvi chi può» alla propria ciurma di suocera, moglie e figli. Dal supercabinato che plana, una zazzera grigia sogghigna con sguardo compiaciuto dietro gli occhiali neri facendo tintinnare la catena d’oro sul petto villoso. Prepotente e cafone. Questo il pensiero di quelli sul gommone. Il gommone con il tendalino non si tocca. È il sogno accessibile e frutto di tanti sacrifici dell’Italia che lavora e che si vuole godere le vacanze. Abbraccia e coccola gli italiani rispettosi del mare e alla ricerca di calette solitarie. Il mare ama chi lo ama. Le coste italiane si aprono a tutti: a chi ha la patente nautica e a chi non ce l’ha.
Prudenza e rispetto dell’incolumità altrui sono sempre fondamentali affinché una vacanza non si trasformi in un incubo. Una raccomandazione:per l’emergenza in mare, c’è sempre il numero (la chiamata è gratuita) della Guardia Costiera: 1530.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.