«San Martin» era il nomignolo del maresciallo di Ps Giovanni Crovetto nato a San Martino di Albaro conosciuto per le sue imprese e per la sua vita avventurosa, per i pedinamenti travestito di stracci nel reticolo dei vicoli, mai armato. Un uomo coraggioso e onesto, perciò povero.
In un giorno degli anni Venti doveva prepararsi insieme ai suoi uomini al grande avvenimento in Genova che sarebbe durato solo tre giorni ma giorni di «fuoco».
Lavvenimento consisteva nel fatto che nel grande spazio in terra battuta dove oggi è piazza della Vittoria deve accamparsi il wild west del colonnello Codi, cioè Buffalo Bill e San Martin sapeva per esperienza che avrebbe attirato una folla di curiosi e che ci sarebbe voluta perciò una vigile attenzione; mai distrarsi, prevenire gli incidenti, trovare i bambini perduti, calmare le mamme disperate.
Dovrà dimenticarsi della friggitoria di Rizzitano di Sottoripa dove, appena può, va a gustarsi la deliziosa, croccante, dorata frittura di pesce.
Uscendo di casa in via Canneto il Lungo 37, andrà verso la zona de lattuale piazza De Ferrari per inoltrarsi in via Giulia e i sui occhi, come sempre, scruteranno lungo il cammino, senza parere, pronto a riconoscere qualcuno, e «qualcuno» sarà riconosciuto, ma anche il «qualcuno» riconoscerà senza fallo il San Martin, suo incubo costante, tanto da cambiare subito direzione.
Il San Martin da parte sua, con un discreto cenno di capo ordina a un «suo» uomo opportunamente comandato sul posto, di seguire il fuggitivo.
Arrivato allo spiazzo, destinato al Circo, San Martin dispone i suoi uomini opportunamente in punti strategici, per ogni evenienza.
Lo spettacolo inizia con gli Zuavi Devlit, milizia degli Stati Uniti, che danno prova di grande abilità nello scavalcare un alto muro senza laiuto di una scala, la gente è ammirata, però si eccita per lassalto della diligenza e per il tiro del laccio e applaude con forza, mentre il San Martin e i suoi uomini attenti si guardano attorno senza scomporsi e senza emozionarsi per gli esercizi di tiro dellinfallibile americano Yonni Baker e nemmeno alla riproduzione dellultimo combattimento del generale Custer.
Tre giorni di «fuoco» ma lultimo giorno una pioggia scrosciante e provvidenziale farà scappare tutti con gli uomini del San Martin ancora tesi per non farsi sfuggire nulla e nessuno.
Però non manca un alterco fra due giovani, di cui uno armato di coltello, avvinghiati e furibondi che vengono divisi dal San Martin che si rimedia un bel taglio alla mano destra.
San Martin tornerà a casa in via Canneto il Lungo, teso, stanco e ferito.
Salirà allultimo piano, il quinto, dove la moglie Aurelia lo accoglierà chiedendo come sempre se «è successo niente...».
«Ninte! Non è successo niente, cosa vuoi che succeda».
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