La Margherita contro la Margherita: «Vertici non all’altezza del momento storico»

Egregi signori, smettete di fare bassezze e siate all’altezza. Riassunta fa così, l’indignata lettera che cinque presidenti su nove delle «Convenzioni» genovesi della Margherita hanno scritto ieri ai vertici del loro partito. Dicono che l’imminente creazione del partito democratico è «un momento storico» e «stimolante», in Italia e soprattutto a Genova, dove la nuova formazione politica sarà chiamata ad affrontare «sfide difficili» e importanti, «dalle infrastrutture al disegno del litorale alle scelte connesse al ciclo dei rifiuti, dai problemi legati all’invecchiamento della popolazione all’integrazione degli stranieri». Epperò avvertono: «Ci preoccupano le notizie sulla regolarità del tesseramento: un partito che governa un Paese e si candida a governare questa città non può essere sfiorato da dubbi sulle regole elementari della partecipazione democratica e della rappresentatività degli iscritti. Ci preoccupa che la situazione della Margherita ligure sia considerata dai vertici nazionali allarmante, e che un partito di grandi potenzialità come il nostro sia messo alla berlina dall’opinione pubblica per la condotta di qualche suo dirigente».

Ergo: chiedono congressi legittimi e trasparenti, e punizioni per chi ha commesso irregolarità. Come a dire: se non sapete far funzionare la Margherita, come potrete far funzionare il Partito democratico? E se lo chiedono loro che sono della Margherita.

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