Francesca Angeli
da Roma
I valori, le tradizioni cattoliche e dunque anche chi li difende rischiano di subire un clima di ostilità anche dentro il Parlamento mentre fuori si toccano punte di violenza e disprezzo. Il gruppo dei teodem, i senatori cattolici dell’Ulivo, in un documento comune denunciano un fatto grave: sentono soffiare nel paese sempre più forte un vento anticattolico, alimentato dallo scarso rispetto da parte di chi la pensa diversamente. E se a Palazzo Madama questo clima si traduce in una pressione finalizzata ad accelerare per via legislativa il cosiddetto processo di laicizzazione del paese (per esempio approvando la legge sulle coppie di fatto) in ambito sociale fuori dai palazzi della politica può tradursi in qualcosa di molto più sgradevole, come la protesta di cui è stato fatto oggetto il Papa durante la celebrazione dell’Immacolata a Roma.
I senatori Benedetto Adragna, Luigi Lusi, Emanuela Baio, Paola Binetti e Luigi Bobba (Ulivo), Daniele Bosone (gruppo per le autonomie), Fabio Giambrone, Giuseppe Caforio (Misto, Italia dei valori) si dicono disponibili al confronto con gli alleati sul tema delle convivenze ma denunciano la difficoltà di affrontare temi tanto delicati con serenità in un simile contesto.
«C'è un possibile clima di ostilità nei confronti di valori e di tradizioni del cattolicesimo con cui alcuni si preparano a seguire l'elaborazione del disegno di legge che dovrebbe riconoscere i diritti individuali di quanti vivono in convivenze diverse dal matrimonio», dicono i senatori che sono stati oggetto di critiche da parte ad esempio di Rifondazione e Verdi ma anche di rappresentanti della Quercia. Come il capogruppo dell’Ulivo al Senato, Anna Finocchiaro, che aveva accusato i teodem di «tirare troppo la corda» visto che alla sinistra bruciava la cancellazione dell’emendamento alla Finanziaria che equiparava i diritti dei conviventi a quelli delle coppie sposate in materia di tasse di successione.
«Certe affermazioni inveleniscono il clima e non favoriscono il dialogo» afferma la senatrice Emanuela Baio Dossi. «Noi siamo credenti e vogliamo che la nostra casa resti il centrosinistra - spiega - perciò chiediamo ai nostri alleati di rispettare i nostri principi e i nostri valori come noi rispettiamo i loro».
Lo spazio del dialogo sulle coppie di fatto resta ancorato a quanto è chiaramente scritto nel programma, precisa la Baio Dossi. «Si parla di diritti individuali nelle convivenze: un punto di equilibrio fra culture faticosamente raggiunto dal quale non ci sposteremo - aggiunge -. La Chiesa ci richiama come è suo dovere alla difesa della famiglia e il fatto che il Papa sia attaccato ogni volta che lo fa non favorisce certo un dialogo sereno».
Nel documento i teodem condannano il lancio di volantini dei quali è stato fatto oggetto il corteo del Santo Padre a Roma. «Respingiamo l’atteggiamento adottato ieri da alcuni giornalisti del Manifesto durante la festa dell’Immacolata», scrivono i teodem che si impegnano pure a respingere «ogni atto di violenza da qualunque parte provenga e a qualsiasi parte indirizzata». I senatori osservano che l’omaggio del Pontefice alla Madonna in Piazza di Spagna rappresenta «un gesto di affetto, di pietà, di delicatezza, che richiama grandi e piccoli, ma soprattutto famiglie». La protesta indirizzata al Santo Padre per i senatori cattolici ha rappresentato invece un gesto di «violenza e disprezzo verso la fede e verso le credenze di molte persone che in spirito di pace testimoniano i valori in cui credono».
Insomma i senatori temono una degenerazione del clima, l’esacerbazione di «una conflittualità tra credenti e non credenti».
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