«Non dotare Milano di un assessorato allEconomia e al Lavoro è uno sbaglio politico. E Bruno Ferrante lha commesso pur sapendo che allombra della Madonnina cè una città produttiva, dove il terziario è già sorpassato dal quaternario ovvero che saffacciano nuove professioni». Roberto Caputo quelle quaranta paginette del programma elettorale dellaspirante candidato sindaco del centrosinistra le conosce bene: «Le ho lette, rilette e annotate, come dovrebbe fare ogni bravo candidato al consiglio comunale». Già, Roberto Caputo (Margherita) aspira a tornare a Palazzo Marino sotto le insegne dellUlivo.
Critica dallinterno, dunque. Denuncia di una carenza su un tema fondamentale, il lavoro, che ha una ricaduta sui giovani e sul rilancio della città.
«È una carenza che considero giusto rilevare. Milano è la città della creatività, è il laboratorio del nuovo e, quindi, Milano ha bisogno che i giovani restino in città. Occorre mantenere i giovani in questa città, aiutarli a restare e evitare la fuga. Come? Rimettendo in moto quel volano occupazionale delleconomia anche attraverso lassessorato allEconomia e al Lavoro e utilizzando quel formidabile marketing che è Milano».
Richiamo a ripartire dai giovani.
«Negli ultimi trent'anni Milano ha perso circa 500mila abitanti, quasi uno su tre è over sessanta. Evidente la necessità di più servizi sociali ma altrettanto lampante che Milano va ringiovanita. E ancora più sapendo che Milano è da sempre il simbolo dellinnovazione e delleccellenza formativa.
Scusi, Caputo, ma vuol dire che il centrosinistra non ha ancora capito che Milano è Milano?
«Voglio dire che questa Milano è ancora Milano».
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