«Per Maria abbiamo fatto due telefonate»

Protagonista? Molto di più. La Regione «ha fatto tutti i passi possibili» e, anzi, «ha fatto molto più di altri soggetti che invece si sono arresi». Nessuno se n’era accorto, e così Massimiliano Costa il vicepresidente della Regione ringrazia Gianni Plinio il capogruppo di An per avergli chiesto ieri in aula che cosa abbia fatto l’ente di piazza De Ferrari per la piccola Maria, la bambina bielorussa che, dopo aver subito violenze in un orfanotrofio del suo Paese, è stata nascosta dalla famiglia Giusto di Cogoleto e poi rimpatriata con un tragico blitz.
Ebbene illustra Costa che la Regione ha contattato il Comune di Cogoleto e i ministeri della Famiglia e della Solidarietà sociale. All’inizio, certo, quando si pensava che fossero quelli i ministeri che si sarebbero occupati della questione. Dopo? Dopo no, perché dopo ha iniziato a occuparsene il ministero degli Esteri, e allora lì «la Regione ha terminato la sua azione di contatto». È il giorno del Question time nell’aula verde di via Fieschi. Quando si dice la solidarietà, sulla «question» del capogruppo di An ad ascoltare non c’è rimasto quasi nessuno: 9 esponenti di maggioranza su 26, 6 di opposizione su 14. Assente il presidente della giunta Claudio Burlando: l’interpellanza era rivolta a lui, ma c’era la conferenza Stato-Regioni. Presente ma solo per metà il suo vice, Costa, che resta in aula il tempo di rispondere ma non quello di ascoltare il termine dell’intervento di Plinio. Era già iniziata male, con il capogruppo di An a lamentare che «non ha senso che risponda il vicepresidente: io l’ho ricoperto, quell’incarico, e so quanto conta».
Richiamo al rispetto da parte del presidente dell’assemblea Mino Ronzitti e poi la parola a Costa. Il quale parla delle telefonate ai ministeri di cui sopra. Critica il governo per essersi arreso quando invece la Regione no che non ha mollato. E stupisce con effetti speciali quando attribuisce alla Regione il merito di aver inviato con Maria, «lavorando in via indiretta», la psicologa e la neuropsichiatra della Asl 3 genovese Laura Battaglia e Antonietta Simi, che in verità hanno accompagnato la bimba su ordine del Tribunale dei Minori e a spese della Commissione per le adozioni internazionali della presidenza del Consiglio. E vi dirò di più, annuncia Costa: «Stiamo predisponendo un’accordo con l’agenzia piemontese per agevolare affidi e adozioni».

Finisce con Plinio ad accusare: «Avete fatto solo due telefonate ai centralini di due ministeri» e a chiedere alla giunta un impegno per conoscere le «effettive condizioni di Maria», per assicurarsi «che non le venga fatto il lavaggio del cervello» e per sollecitare il riaffidamento alla coraggiosa famiglia di Cogoleto.

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