Maria Maddalena de' Pazzi

Caterina di Geri de’ Pazzi nacque nel 1566 in una delle più celebri famiglie fiorentine. Molto bella, rifiutò ogni proposta matrimoniale per farsi carmelitana col nome di suor Maria Maddalena. Scelta quasi d’obbligo, la sua, perché la prima visione soprannaturale l’aveva avuta a dodici anni. Nel 1584 cadde preda di una grave e misteriosa malattia, immediatamente seguita da una serie impressionante di esperienze mistiche. Andava spessissimo in estasi, a volte con cadenza quotidiana e nei momenti più impensati. Scambiò il suo cuore con quello di Cristo, ebbe le stimmate e le ferite da coronazione di spine al capo; Cristo le disse di espiare i peccati a pane e acqua ma i superiori, non credendole, la obbligarono a mangiare (e lei si ammalava ogni volta che si cibava di qualcosa di diverso). Dovette sopportare anche un lungo periodo di desolazione: sentiva continuamente nelle orecchie bestemmie e aveva la precisa sensazione di essere stata abbandonata da Dio. Arrivò al limite della disperazione e, addirittura, sull’orlo del suicidio (con uno sforzo sovrumano depose il coltello con cui aveva deciso di togliersi la vita ai piedi della statua di Cristo). Di tutto ciò abbiamo testimonianze numerose e precise, e anche una fitta serie di lettere che la santa scambiò con un’altra mistica fiorentina, s.

Caterina de’ Ricci, che era superiora del convento domenicano nella vicina Prato. Nel 1598 suor Maria Maddalena de’ Pazzi divenne maestra delle novizie e nel 1604 sottopriora. Morì tre anni dopo. Il suo corpo, incorrotto, si trova in Santa Maria degli Angeli a Firenze.

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