Marilyn Crispell, che incanto quel piano tra Bach e libertà

Marilyn Crispell, che incanto quel piano tra Bach e libertà

Chi desiderava ascoltare Marilyn Crispell al meglio, cioè come pianista solista, è approdato anche da lontano alla Palazzina Liberty di Milano: qui la splendida virtuosa ha tenuto il suo unico concerto italiano nella giornata fra i voli da e per New York. Marilyn ha suonato per la prima volta da sola nel capoluogo lombardo, dopo aver tenuto un altro concerto a Milano nei primi anni Ottanta in duo con Anthony Braxton al Capolinea, allora in pieno fulgore.

Ha confermato la sua tecnica perfetta, frutto di studi severi, e di essere un’improvvisatrice libera, di inesauribile fantasia, che nel jazz ha soltanto uno dei suoi punti di riferimento: prima del concerto ha esercitato le mani con l'Aria delle Variazioni Goldberg di Bach e con alcuni frammenti delle Sonate per pianoforte di Mozart. Durante un’ora, senza soluzioni di continuità, ha letteralmente creato sei brani più un bis, cangianti secondo il flusso dei pensieri e delle emozioni, e quindi autobiografici. Successo unanime, straordinario.

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