Sarà che è stato lui stesso a proporre, di concerto con i questori, una mini-cura dimagrante dei privilegi dei parlamentari, invitandoli ad evitare, per le missioni, business class e alberghi a cinque stelle. Fatto sta che per raggiungere il convegno confindustriale di Capri del 5 e 6 ottobre scorso, Franco Marini (nella foto) ha davvero viaggiato all’insegna dell’austerity. Il presidente del Senato è salito a Termini sul treno per Napoli delle 9.45. Ha raggiunto a piedi il Molo Beverello e da lì si è imbarcato sull’aliscafo. «Per venire a Capri prendo sempre l’aliscafo. E per spostarmi a Napoli o a Firenze scelgo solo il treno» raccontava l’ex sindacalista Cisl. E dopo lo sbarco la seconda carica dello Stato concludeva il suo «viaggio proletario» salendo in funicolare. Anzi, ammirando la famosa piazzetta, si meravigliava che i giornalisti avessero preferito il taxi: «L’avete persa? - chiedeva - Io naturalmente sono salito in funicolare».
Più tardi Marini apponeva il timbro verbale sul suo viaggio «dimostrativo», dettando una raccomandazione alla classe politica: «Non sono accettabili attacchi generalizzati e distruttivi alle istituzioni.Maserve maggiore sobrietà della politica, in molte sue manifestazioni esteriori ».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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