Maroni: «Un’azione fai-da-te sarebbe ancora più grave»

È stata un’azione da kamikaze. E l’attentato avvenuto a Milano «è un fatto grave». Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica è appena terminato e il ministro Maroni spiega che durante la riunione i vertici delle forze dell’ordine e dell’intelligence hanno espresso «moderata preoccupazione, che io condivido». «C’è l’allertamento di tutte le strutture».
Maroni si è soffermato sull’attentatore, il libico Game: «Non c’è un lupo solitario, erano tre i lupi solitari che fanno un branco». Le indagini proseguono: «Si sta verificando se si tratta di una organizzazione “fai da te” o se vi sia un collegamento con organizzazioni strutturate». E secondo Maroni sarebbe «più pericoloso se non ci fosse un collegamento con organizzazioni strutturate perché significherebbe che siamo di fronte a un attentato per motivi quasi personali e che si ispira a progetti qaidisti». Persone così «potrebbero essere tante e difficilmente controllabili». Un fenomeno preoccupante: «È difficile scoprire qualcuno che è da 10 anni in Italia, ha tutto in regola e non ha mai mostrato particolare inclinazione verso temi jihadisti». Il ministro ha detto che «l’attenzione è massima. Stiamo sviluppando azioni per monitorare e prevenire azioni di questo genere». L’attentatore ha pronunciato frasi in arabo al momento dell’esplosione, poi in ambulanza ha parlato in italiano e ha fatto riferimento ai militari all’estero, «quindi quanto ha fatto è collegabile all’intenzione di dare un segnale contro le missioni all’estero».
Maroni ha sottolineato che Game è «un vero e proprio kamikaze».

Se la bomba non fosse stata difettosa gli effetti sarebbero stati devastanti: «Sarebbe morto l’attentatore, sarebbe morto il militare che era di guardia e ci sarebbero stati danni enormi». Le indagini puntano ora a scoprire anche «se sono solo tre le persone coinvolte». Lunedì Maroni parteciperà alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza di Milano.

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