da Milano
«Se il governo deciderà, come penso sia giusto, di trasferire al tavolo del Welfare la vicenda Alitalia, incontrerò certamente sia l'azienda sia sindacati».
Lo ha annunciato il ministro per il Welfare, Roberto Maroni, arrivando a Varese per il congresso dei giovani padani della Lombardia.
«Non sono ancora in possesso del documento ufficiale - ha detto Maroni - ma da quello che traspare, mi sembra che nel sindacato ci sia ancora molta confusione. Innanzitutto occorre capire se ci sarà il consenso di tutte le sigle. E poi ho chiesto all'azienda di darci delle risposte sui fatti che i sindacati contestano. Risposte che non sono arrivate».
Il ministro è poi tornato a parlare della vicenda Volare affermando che «non da oggi ho espresso l'opinione che Alitalia non fosse la scelta giusta per Volare. Il tribunale di Roma ha confermato questi dubbi di legittimità e il ministro Scajola ha congelato la gara. Non credo che Volare possa resistere ancora a lungo, credo che il ministro Scajola debba assegnare la gara, magari chiedendo ad Alitalia di rinunciare a parteciparvi, tenendo conto della decisione presa dal tribunale di Roma. Questo forse sarebbe il sistema più semplice - ha concluso Maroni - e soprattutto più sicuro per i lavoratori di Volare». Questo renderebbe tutto più facile visto che Volare non può resistere a lungo».
Per il ministro questa sarà comunque «una settimana di fuoco». Maroni, infatti, domani dovrà incontrare i vertici della Fiat e mercoledì i sindacati: «Decisamente avrò una settimana impegnativa».
La notizia di un nuovo eventuale incontro a Palazzo Chigi tra governo, Alitalia e sigle sindacali, era stata data ieri laltro dal ministro alla Infrastrutture, Pietro Lunardi: «Stiamo esaminando il dossier - aveva detto Lunardi - Spero che lesame sulla crisi della compagnia di bandiera si concluda in tempi brevi. Tuttavia devo precisare che spetta al sottosegretario Letta convocale le parti. I sindacati avevano proposto delle osservazioni e appena queste osservazioni verranno valutate li riconvocheremo».
Subito dopo la dichiarazione di Lunardi, Maroni aveva aggiunto: «Se i sindacati continuano nella tattica suicida di mantenere aperto un contenzioso e non chiudere la stagione degli scioperi su Alitalia, il futuro della compagnia non sarà nelle mani di Air France, ma nelle mani di un curatore fallimentare».
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