nostro inviato a Capri (Napoli)
Non è passato inosservato Roberto Maroni a Capri. E non solo per la scorta che da ministro dellInterno si è portato tra le stradine dellisola. Il fatto è che questa doveva essere ledizione «anti casta» del tradizionale appuntamento confindustriale. Nessun ministro sul palco, no anche a interventi dei leader delle opposizioni, per precisa scelta dellassociazione dei giovani imprenditori. Gli inviti sono arrivati a tutti i ministri, così come ai capigruppo e ai segretari di partito, ma i big hanno declinato, forse perché la condizione del silenzio ai più è sembrata troppo onerosa. Hanno accettato solo il presidente dei senatori Idv Felice Belisario e il responsabile dellInterno. La platea del Quisisana ha ricambiato con accoglienza calorosa, applausi e anche un tributo da parte della presidente di Confindustria al ministro leghista: «Sai quanto ti apprezziamo».
Proprio in silenzio Maroni non è rimasto. Non dal palco degli oratori, ma qualche parola uscendo dallhotel lha pronunciata, abbastanza per lanciare un segnale di distensione allassociazione degli industriali. Maroni condivide quasi tutti i richiami di Confindustria. «Tra i tanti, fare rapidamente il provvedimento sullo sviluppo, perché il governo ha fatto tanto per tenere saldi i conti e adesso bisogna puntare sulla crescita. Sono venuto per ascoltare. Ho sentito molte proposte, alcune da me condivisibili, altre meno. È stato interessante e utile ascoltare».
Altre volte - osservavano ieri ambienti di Confindustria - Maroni era stato più netto sulle differenze con le posizioni di Marcegaglia, ad esempio sulle pensioni, tema sul quale i due hanno idee opposte. Ieri ha glissato. Chissà - si chiedevano gli imprenditori riuniti in capannelli nel giardino affacciato sul mare dellhotel che ospita lassise - «se è venuto a rappresentare il governo o a rappresentare se stesso». Nessuna interpretazione ufficiale nemmeno da Confindustria. Il fatto è che dopo la due giorni caprese di Maroni, ha cambiato passo anche la presidente di Viale dellAstronomia, ieri decisamente meno dura con il governo rispetto ai giorni scorsi.
Chiudendo il convegno di Capri - oltre allennesimo appello ad approvare velocemente il decreto sviluppo, alla bocciature delle indiscrezioni sulla bozza («deludente») - Marcegaglia ha fatto capire che il suo interlocutore è il governo, questo governo. «Abbiamo qui un ministro importante. A Maroni dico: per cortesia ritroviamo coesione, agiamo per il bene del Paese, abbiamo davanti momenti difficili. Evitiamo fibrillazioni». Mano tesa, insomma, dopo mesi di legnate. Anche lappello ad evitare il «commissariamento dellEuropa» non è sembrato molto distante da un assist al governo, sempre meno tollerante verso intromissioni dellasse franco tedesco.
Maroni paciere, quindi.
Maroni paciere tra Emma e governo
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