Federico Casabella
Walter Novellino non è in discussione. È tornato a ribadirlo l'ad della Samp Giuseppe Marotta: «Il nostro allenatore non si tocca- ha spiegato -. Sia io che il presidente abbiamo piena fiducia in lui e pensiamo che saprà trovare attraverso il lavoro le adeguate contromisure per rimediare a questa situazione. Il campionato è lungo, siamo appena allinizio e cè tutto il tempo per migliorare». È ripartita nello stesso modo con il quale aveva finito la Sampdoria: una sconfitta in casa. Ma a Corte Lambruschini nessuno fa drammi. Tuttavia di questa gara persa, non "brucia" tanto la mancanza di punti in classifica. Neanche che la squadra non vinca in campionato dal 12 febbraio scorso (quando superò il Messina al "Ferraris" per 4-2), né che si sia eguagliato il record negativo di partite consecutive senza vittorie, risalente al 1968/69. Quello che preoccupa è che la Sampdoria vista in campo domenica pomeriggio sembra la copia fedele di quella che, dal 12 febbraio, ha incocciato 4 pareggi e 9 sconfitte nel girone di ritorno del campionato 2005/06.
La rivoluzione compiuta in estate sembra essere riuscita a metà. La società era intervenuta in maniera radicale cercando di dare una scossa ad un ambiente nel quale erano venuti a mancare gli stimoli. Ma l'11 schierato contro l'Empoli non ha segnato il grande cambiamento. Solo 3 i giocatori "nuovi" in campo: Pieri in difesa a sostituire Pisano, Olivera per Diana e Franceschini per Tonetto a centrocampo. Per il resto la formazione blucerchiata che ha affrontato l'Empoli, era la stessa dell'anno scorso. Stessa squadra e medesimo gioco, un po' troppo prevedibile: mancanza di spinta sulle fasce laterali, e sugli esterni punta tanto il gioco dell'allenatore blucerchiato, scarsa attenzione in difesa.
Non solo, ma la mentalità dei giocatori in campo è sembrata la stessa di qualche mese fa. In forma nei primi 20 minuti, il Doria si è spento con il passare del tempo, subendo un vero e proprio black out dopo il pareggio dei toscani. La Samp quasi si è sciolta al sole, lasciando l'iniziativa all'avversario e non trovando più la forza di reagire. In più nella prima al "Ferraris" sembrano aver steccato anche Flachi e Volpi, solitamente gli ultimi ad arrendersi.
Su tutto questo l'attenuante di un rigore nettissimo non fischiato da Gava, che avrebbe potuto far girare la partita in un altro modo, ma sul quale non si possono imputare tutte le ragioni di una sconfitta. Novellino ha fatto un'analisi più profonda nel dopo partita, ammettendo che vanno ritrovati gli stimoli ("altrimenti mando in campo i ragazzi") e che c'è da registrare la difesa, senza addossare tutte le responsabilità sui gol presi a Falcone ("Giulio è in ritardo, ma più che degli errori dei singoli, non mi sono piaciuti altri problemi in fase difensiva").
Ma se non è in discussione per la società, il tecnico comincia ad esserlo per la tifoseria.
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