Marrazzo e gli inviti «selettivi»

Le conferenze stampa per illustrare il piano di rientro dal deficit sanitario? Meglio tra giornalisti fidati: chissà mai che cosa scriverebbero quelli non allineati e coperti. Come noi, che da quando si è insediata la giunta Marrazzo, poco più di un anno fa, abbiamo svolto il ruolo di unica spina nel fianco dell’amministrazione del centrosinistra, soprattutto in quella che è la competenza regina della politica regionale: vale a dire la sanità. Sin dall’estate dell’anno scorso abbiamo svolto con coscienza il ruolo di grilli parlanti (anzi scriventi) a partire dalle discutibili nomine dei nuovi dirigenti delle Asl, delle quali si è dovuta interessare anche la giustizia amministrativa. Ma qui non vogliamo parlare di buchi in bilancio, bensì del più elementare galateo istituzionale. Quello per cui quando si indice una conferenza stampa su un tema importante al punto da minacciare da vicino il portafogli di milioni di laziali, si invitano tutti i giornali, quelli comodi e quelli scomodi. Ai quali, tutt’al più, si nega una sedia, perché sennò dove starebbe la scomodità? Ma noi alla conferenza stampa di martedì non c’eravamo. E non per scelte editoriali o per distrazione. Semplicemente, perché nessuno dalla Pisana ci ha invitato.

Così come nessuno ci invita più alle missioni istituzionali all’estero, come quella svoltasi la scorsa settimana in Israele: il nostro era l’unico tra giornali e agenzie stampa principali a non esserci. E anche stavolta, non per nostra scelta.

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