«Nel giro si sapeva che Piero Marrazzo frequentava trans da anni. Ho saputo che già nel 1997 aveva incontri con loro e che pagava in lire. Allora erano Zezè, che ora è morta, e Grace i suoi riferimenti, solo in seguito vennero Paloma, Natalie e Brenda». È la testimonianza resa da Maureen De Paula Monteiro nellincidente probatorio disposto dal gip Renato Laviola su richiesta della Procura che si è occupata del caso Marrazzo. Al racconto del trans hanno assistito in aula due dei quattro carabinieri «infedeli» indagati, Simone Tagliente e Nicola Testini. Hanno preferito disertare lappuntamento in Tribunale Luciano Simeone e Antonio Tamburrino. A rivelare il giro di frequentazioni assidue dellex governatore sarebbero state, secondo Maureen, proprio Brenda (poi deceduta il 23 novembre nel suo monolocale in via Due Ponti) e Natalie, il viado con cui Marrazzo fu sorpreso il 3 luglio in un appartamento in via Gradoli da Tagliente e Simeone: «Erano due chiacchierone - ha detto Maureen - Erano le più pericolose perché amavano vantarsi dei clienti noti che avevano». In aula non è mancato il solito riferimento a un video sullex uomo politico: «Da Rachele ho saputo che cera un filmato di Marrazzo con Brenda e Michelle».
Tra gli argomenti affrontati dal gip anche una serie di rapine che i militari «infedeli» avrebbero compiuto ai danni di alcuni trans. I loro legali, alla luce dellultima giornata di audizioni, hanno espresso non poche riserve sullattendibilità di chi è stato sentito in aula. «Quanto emerso dallincidente probatorio è importante per le difese - è la valutazione conclusiva dellavvocato Ambra Giovine, che assiste uno dei militari -. Sono emersi dubbi sulla credibilità di Natalie e sullo stesso Marrazzo, le cui posizioni sono strettamente collegate. Natalie avrebbe dovuto essere indagata da subito quando ha riferito agli inquirenti di aver comprato droga non per sè, in quanto non assuntrice di sostanze stupefacenti, ma per i clienti che gliela chiedevano». Per lavvocato Luca Petrucci, legale di Piero Marrazzo, lex presidente della Regione è «ancora sottoposto a una indegna gogna mediatica che ci costringerà, ancora una volta, a procedere in sede giudiziaria nei confronti di coloro che riporteranno notizie false e diffamatorie».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.