Roma

Marrazzo, prime consulenze da un milione

Antonella Aldrighetti

Il vento di cambiamento promesso dal nuovo presidente della giunta regionale Piero Marrazzo? Per il momento nemmeno un refolo, una brezzolina leggera, niente. A giudicare dai primi atti licenziati dalla nuova giunta di centrosinistra, il «restyling» moralizzatore sbandierato in campagna elettorale dall’ex conduttore televisivo per dare al territorio un volto nuovo, più vicino al desiderio e ai bisogni della cittadinanza di quanto lo fosse con la passata giunta Storace, è temporaneamente rinviato. Tra i primi atti della giunta regionale ci sono infatti affidamenti e incarichi esterni per rimpolpare la rosa dei fedelissimi al governatore. Sette le poltrone conferite per un ammontare in termini di stipendi di oltre un milione di euro (precisamente 1.013.102,40 oltre agli oneri previdenziali).
Sia chiaro: si tratta di una serie di assunzioni più che legittime. Anzi «necessarie per consentire la messa in moto della macchina organizzativa», come fanno sapere da via Cristoforo Colombo. Sarà questo il motivo della solerzia per cui gli atti, deliberati tra il 12 e il 19 maggio, sono già a disposizione «pro legem» di chiunque li voglia visionare. Come a disposizione sono le normative che regolano l’assegnazione degli incarichi. In base alle quale si sarebbe pure potuto far ricorso a professionalità interne, con relativo grande risparmio per l’amministrazione e per i cittadini. Il regolamento statutario, varato dalla passata giunta a novembre 2004, spiega Donato Robilotta, capogruppo del Nuovo Psi e, in quanto ex assessore agli Affari istituzionali tra gli estensori dello statuto regionale, «non vincola il presidente e gli assessore a scegliere le professionalità all’esterno a meno che, tra il personale già assunto mancassero quelle adeguate. Sono certo che a saper cercare bene sarebbero state facilmente reperibili». Insomma, è stata persa un’ottima occasione per risparmiare qualche euro? «Certo - ha aggiunto Robilotta - si sarebbe potuto risparmiare assegnando ai rispettivi dipendenti esclusivamente il trattamento integrativo extra sullo stipendio base».
Ma chi sono i primi sette consulenti della giunta Marrazzo? Il primo della lista, in ordine di importanza e di cifre percepite, è Piero Mazzella al quale, in qualità di Capo ufficio di gabinetto del presidente verranno riconosciuti all’anno, 230.403,97 euro. Al di lui vice Michele Svidercoschi andranno 223.382,38 euro annui. A Maurizio Venafro come responsabile Comunicazione e relazioni esterne, carica istituita presso il segretariato generale, spetteranno 118.395,37 euro: cifra determinata dal trattamento economico di base e da un’integrazione del 45 per cento sulla retribuzione. Bonus addizionali, del 35 per cento andranno ad incrementare lo stipendio dell’architetto Sofia Guerra, fino a 110.230,17 euro in qualità di responsabile della Conferenza Stato Regioni, incarico che ricopriva anche nella giunta Storace.

Stesse cifre per Cynthia Orlandi, responsabile Relazioni istituzionali e cooperazione internazionale, Adelfo Luciani del Servizio valutazione e controllo strategico e, non ultimo, a Francesco Ferrara dell’Ufficio Rapporti con i cittadini e formazioni sociali.

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