Roma

Marrazzo: «Sulle Asl nessuna retromarcia»

Antonella Aldrighetti

Sanità si cambia, ma con riserve. Sebbene ieri i nuovi manager delle Asl del Lazio abbiano ricevuto l’incarico da Marrazzo di insediarsi nelle sedi designate, sull’applicazione dello spoil system pende la scure del Tar che si pronuncerà il primo settembre. Quando la giustizia amministrativa esaminerà i ricorsi presentati da alcuni direttori uscenti, con un contratto di diritto privato ancora in essere. Intanto l’onda delle pre-sospensive già promulgate sui ricorsi di Battigaglia (Latina) e Alessio (San Camillo), ha lasciato «in panchina» le nomine di Ernesto Petti e Luigi Macchitella.
Spoil system «plebiscitario». «A bocciare i precedenti manager non è stato Marrazzo, ma i cittadini con il loro voto». È il governatore che parla. Vale a dire, parafrasando le sue parole, uno spoil system «plebiscitario» quello che ha indotto la sinistra a licenziare i direttori generali nominati dalla giunta Storace. E al contempo, sempre secondo Marrazzo, i metodi e i criteri usati per le nomine sono stati «trasparenza, qualità e professionalità». Quanto ai provvedimenti del Tar ha aggiunto che «non può esistere conflittualità tra il potere politico-amministrativo e quello giudiziario. Abbiamo accettato la sospensiva e aspettiamo con serenità sapendo di essere nel giusto. Anche perché abbiamo atti che attestano la regolarità del nostro operato». Stessi toni dall’assessore Augusto Battaglia che rimarca le «caratteristiche centrali» delle nomine dei nuovi dirigenti avallando in parte il dissenso degli «epurati», comprendendo che «contesti chi deve cedere il passo ai nuovi» ma senza capire «le obiezioni della vecchia giunta».
L’ombra del Tar. Tra domani e dopodomani il tribunale amministrativo potrebbe emettere, però, altre sospensive al licenziamento dei vecchi manager. Uno dei provvedimenti in itinere interessa Franco Condò, dell’Asl Roma E, che definisce «grottesca» l’applicazione dello spoil system nonché l’anticipazione di una giornata del debutto del nuovo nominato. «La nomina del successore già ieri ha fatto sì che per 24 ore ci fossero al Santo Spirito due manager in carica - spiega -, dal punto di vista giuridico è un’illegittimità senza precedenti. Ma lasciamo correre. Questa giunta ha commesso abusi da quando ha incominciato, con arroganza, ad assegnare poltrone». E da «Radio sanità» arrivano anche voci su pronunzie che andrebbero ad interessare Benedetto Bultrini del San Filippo Neri e Carlo Mirabella dell’Asl di Frosinone.
Le reazioni dell’opposizione. Lo spettro «scomodo» della magistratura contabile aleggia quasi a monito sulle neo-nomine promulgate ieri dal governatore. A farlo «volare alto» è Andrea Augello, vicepresidente del Consiglio regionale, che ritiene sia giunta l’ora di appellarsi all’ipotesi di danno erariale. In gioco è il doppio contratto che dovrà onorare la giunta perché «se gli incarichi dei nuovi manager producessero le successive stipule dei contratti, ci vedremo costretti a richiedere l’intervento della Corte dei conti». Mentre Fabio Rampelli, capogruppo di An, parla di «strampalate considerazioni di Marrazzo sulla presunta bocciatura dei direttori generali da parte dei cittadini». Perché se così fosse, «in alcune zone di Roma e in quasi tutte quelle extra-romane Marrazzo ha perso contro Storace e quindi, seguendo il ragionamento, gli elettori hanno dato un giudizio positivo sui direttori generali di quei territori». E di reazione in reazione si allunga ancora l’ombra della scure dei ricorsi.

È Luciano Ciocchetti, capogruppo Udc, che senza perdersi d’animo annuncia di prepararne uno ad hoc contro la delibera degli idonei al ruolo di direttore generale «perché molti non hanno i titoli sebbene siano stati nominati».

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