La giunta Marrazzo quando si tratta di riservare nuove sorprese nella gestione della politica sanitaria regionale non dà tregua. Nemmeno in piena estate. Dopo le riduzioni dei posti letto negli ospedali, il progetto di smantellamento di tre nosocomi, i tetti di spesa alla farmaceutica e alla medicina specialistica, i tagli agli ambulatori territoriali, arriva pure la «razionalizzazione» dei laboratori di analisi. Che colpisce senza scampo, si badi bene, quelli pubblici e quelli convenzionati, secondo modalità e disposizioni appropriate. Infatti la strategia messa in campo dalla Pisana, seguendo le linee guida dettate dal ministero della Salute, prevede che le Asl e le aziende ospedaliere formulino al più presto un piano di fattibilità della rete dei laboratori per dare il via alla centralizzazione dellofferta. Insomma: invece di una rosa di centri di analisi, uno per tutti, imponente.
Per attuare le modalità di azione non si deve perdere tempo neppure con il solleone. Anzi. Il termine per definire il piano di riduzione dei laboratori clinici, come da delibera, scade a metà ottobre. Mentre per la fine di novembre ogni azienda sanitaria dovrà aver messo a punto la riorganizzazione dei servizi per intero. Vale a dire che, a partire da quella data, lofferta si ritroverà a essere ridotta a uno o due laboratori al massimo per ogni Asl, con tutti i problemi immaginabili per gli utenti, in particolare quelli più anziani. Se fino a oggi le uniche prestazioni sanitarie non sottoposte a liste dattesa smisurate erano proprio gli esami del sangue, forse presto anche questa isola felice diventerà «infelice».
Ma i lati negativi della razionalizzazione sanitaria a tutti i costi non si fermano qui: per chi non si adeguerà alle nuove direttive sono in arrivo sanzioni. La denuncia arriva dalla Fials Confsal regionale che accusa la Regione di mettere in campo provvedimenti che, oltre a ledere lofferta sanitaria penalizzano il personale sanitario perché «non è chiaro in che termini quel personale, una volta chiuso il laboratorio danalisi, verrà ricollocato o messo in mobilità mettendo in forse centinaia di posti di lavoro». «Laspetto più inquietante della questione - spiega il segretario regionale degli autonomi Gianni Romano - è che se entro la fine di novembre prossimo le aziende sanitarie non avranno rispettato i dettati sulla riorganizzazione dei servizi, a partire da gennaio ci andrà di mezzo personale e utenza. Verrà fatto divieto di lavoro straordinario, di mansioni extra e reiterato pure, a tutto il 2008, il blocco del turn over».
Ma non basta. Un altro aspetto squisitamente economico della faccenda riguarda lulteriore riduzione del tetto di spesa per i laboratori di analisi convenzionati: le tariffe odierne verranno stornate di un altro 20 per cento sempre a partire da gennaio. In definitiva queste dovrebbero essere tutte disposizioni idonee a pareggiare i conti in disordine. Ma è sicuro? «La centralizzazione - chiosa il sindacalista - impegnerà risorse per lacquisto di appositi mezzi frigoriferi per trasportare velocemente le provette nella sede attrezzata.
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