Marta è sindaco anche dei lettori del Giornale?

Marta è sindaco anche dei lettori del Giornale?

Diciamocelo chiaramente: credo che nessuno che conosca anche solo lontanamente Marta Vincenzi potesse avere dubbi sul fatto che la sindaco di Genova si ricandidasse alle primarie per il secondo mandato.
E, anzi, il tam tam fatto girare dal suo staff durante il dopo-alluvione e ripreso anche da alcuni giornali nazionali che evidentemente la conoscono meno di noi, secondo il quale Marta era talmente affranta da pensare di mollare tutto e non candidarsi più, sembrava quasi fatto su misura per aumentare l’attesa. Come se la Martanovela fosse più avvincente se ammantata di giallo. Oltre che, ovviamente, di tutte le sfumature del rosso.
Insomma, l’annuncio che la Vincenzi si candiderà alle primarie del centrosinistra (così come quello che Roberta Pinotti non avrebbe ritirato la sua sfida a Marta) è tutto fuorché uno scoop. Ma, molto più semplicemente, la logica conclusione di una storia che era già scritta e che, sinceramente, non è nemmeno così appassionante: ci saranno le primarie del centrosinistra, chi le vincerà sarà candidato del centrosinistra e si spera che il centrodestra sappia rispondere decentemente. Da mesi vado ripetendo che basta trovare una candidatura degna e dignitosa per provare a giocarsela per davvero, questa volta.
E torno a buttare lì qualche nome, a scanso di equivoci, per non rischiare di dover rileggere, fra due mesi, che il centrodestra pensa di puntare su Enrico Musso. Il candidato migliore, ribadisco, potrebbe essere il capogruppo della Lega in Regione Edoardo Rixi, «l’uomo che ha lasciato il posto certo a Roma per uno incerto a Genova» (slogan già fatto e che avrebbe fatto la fortuna di Sandro Biasotti se solo ci avesse ascoltato anziché affidarsi ai guru della comunicazione). Ma andrebbero benissimo anche i Bonnie & Clide del Pdl in Regione Matteo Rosso e Raffaella Della Bianca, che se si parlassero di più, sarebbero perfetti. Perché dicono le stesse cose.


Matteo è uno straordinario censore degli sprechi e il miglior ascoltatore dell’elettorato disponibile sulla piazza; da Raffaella ieri ho sentito un bellissimo discorso sulla necessità di preservare il bipolarismo contro ogni tentativo di restaurazione neocentrista che è uno straordinario manifesto programmatico che ne farà un’ottima deputata. E poi, Matteo e Raffaella sono entrambi giovani, vitali e belli. Oddio, per i miei gusti Raffaella con il nuovo taglio al caschetto biondo, è più bella, ma anche Matteo ha le sue fans. (...)

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