Economia

Da martedì al via il rimborso ai creditori Lehman Brothers

L'istituto sta cercando di raggranellare circa 65 miliardi di dollari, finora si è arrivati vicini a quota 30. Gli obbligazionisti otterranno circa il 27% del valore nominale dell'investimento.

L'umore degli obbligazionisti di Lehman Brothers non sarà certo improntato all'euforia. E nessuno alzerà in alto i calici per brindare. Ma il giorno del rimborso parziale è ormai arrivato. Martedì prossimo, infatti, scatta la prima tranche dei pagamenti ai titolari dei bond della società diventata il simbolo della crisi finanziaria globale, quella immortalata nella memoria collettiva attraverso l'immagine degli scatoloni fatti in fretta e furia dai 9 mila dipendenti del quartier generale accompagnati dalle guardie all'uscita del palazzo sulla settima Avenue.

Era il 15 settembre 2008, giorno in cui Lehman Brothers dichiarò il proprio fallimento. Una data diventata il simbolo e la scintilla del grande effetto domino destinato a travolgere le borse di tutto il mondo. Ora, a tre anni e mezzo di distanza, l'istituto di credito newyorkese sta iniziando a rimborsare i propri creditori. Nella prima tranche dei pagamenti dovrebbero essere erogati 22,5 miliardi di dollari. Già il 17 aprile l'istituto potrebbe sbloccare una somma variabile tra i 12 e i 14,7 miliardi di dollari. Un'altra percentuale dei rimborsi, stando ai programmi, verrà accordata entro il 30 settembre.

Dopo essere entrata tre anni e mezzo fa nel Chapter 11, la procedura di bancarotta, l'intesa sul piano di risarcimenti è stata raggiunta solo la scorsa estate, dopo mesi di controversie. In particolare, a contrapporsi erano i gruppi guidati da Paulson (che rappresenta crediti soprattutto sui bond) e da Goldman Sachs (i cui crediti sono soprattutto su contratti derivati). Ci vorrà ancora molto tempo, tuttavia, perché i creditori riescano a ottenere il dovuto. L'istituto continuerà ancora per tutto il 2014 a vendere gli asset necessari a rastrellare 65 miliardi di dollari. Le richieste di rimborso, complessivamente, sono stimate in circa 370 miliardi ma si calcola che gli obbligazionisti incasseranno circa il 27% del valore nominale dell'investimento. Gli investitori italiani che hanno in mano quasi 4 miliardi di euro sono circa 50mila. I sette nuovi direttori chiamati a condurre Lehman nella procedura di fallimento stanno operando allo scopo di vendere i beni rimasti per fare cassa. Tra questi 10 miliardi di immobili, 9 di investimenti private equity, 3 in prestiti, 2 in derivati finanziari invenduti prima del tracollo.

Un tesoretto destinato a lenire solo in parte i rimpianti degli investitori.

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