Piero Pizzillo
Gianni Anacleto Marcenaro, ex ispettore capo dei vigili urbani (sezione polizia giudiziaria) di Lerici, il 5 maggio di tre anni fa uccise con 14 colpi di pistola al viso e al petto, lamante Barbara Armenio. A tre anni circa dal gravissimo e efferato fatto di sangue avvenuto nellufficio Anagrafe del municipio di Lerici, dove la vittima lavorava, lomicida, già condannato in sede penale con rito abbreviato a 10 anni e 8 mesi di reclusione, dovrà risarcire i danni ai familiari della donna, massacrata con furia dal cantunè. Nei giorni scorsi, accogliendo listanza dellavvocato Paolo Pruzzo che assiste i parenti dellArmenio, il figlio Andrea, minorenne allepoca dei fatti e già orfano di padre, e i genitori Rosanna Bonuccelli e Romano Armenio, il giudice della sezione sarzanese del tribunale civile di La Spezia, Lucia Sebastiani, ha stabilito che limputato dovrà corrispondere al ragazzo 220 mila euro, e 180mila euro ciascuno al padre e alla madre della sventurata donna (la sentenza civile è stata estesa al padre di Marcenaro, Paolo, in qualità di tutore, essendo stato il figlio interdetto con la condanna penale). Pertanto, il risarcimento danni morali causati dallomicidio, per le sofferenze psicofisiche patite dai familiari dellArmenio, nonchè di quelli patrimoniale, ammontano a 520 mila euro, cui vanno aggiunti gli interessi di legge e il pagamento della spese processuali (crca 13 mila euro).
Non è finita. Perchè in sede di processo penale lavvocato Luigi Rubino, a conclusione di unappassionata arringa, aveva chiesto e ottenuto dal giudice Alessandro Farina una provvisionale a favore del figlio dellArmenio dellimporto di 75 mila euro. Quella somma - dice lavvocato Pruzzo - non è stata ancora corrisposta. Pertanto, il totale del risarcimento danni al figlio e ai genitori della vittima ammonterebbe a 600 mila euro circa. In sentenza il giudice Lucia Sebastiani parla di «particolare efferatezza del fatto, tale da comportare il massimo sconvolgimento nella vita dei familiari superstiti», e «di un figlio privato dalla madre (il padre era già morto), in età già di per sé delicata e difficile, quale il periodo adoscenziale».
Poco dopo le 18 di quel 5 maggio del 2003 Marcenaro uscì dal suo ufficio e andò a casa dove prese la pistola dordinanza. Quindi, si recò allufficio anagrafe, ma la porta era stata chiusa dallArmenio e dalle sue colleghe. Cercò di sfondarla.
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