Il nonno è stato massacrato per primo. Nel soggiorno di casa, al piano terra. Uno, due, tre colpi inferti con una spranga. Vibrati con una forza tremenda. Poi il nipote ventenne, sempre spranga in pugno, si è scagliato contro la nonna. E anche su di lei ha infierito con una violenza inaudita. Ma la donna, anche se in fin di vita, con un filo di fiato è riuscita a lanciare lallarme.
È stata una notte di paura e orrore in una villetta di Borsano, quartiere di Busto Arsizio. Una bella casa a due piani, circondata dalla siepe e dagli alberi, ma che si è trasformata in un mattatoio, con sangue ovunque. È stata una notte di indagini, ricerche e riscontri in questangolo di varesotto. Ma allalba è arriva la svolta. I carabinieri hanno infatti fermato il ventenne Cristian Palatella, vicino a un albergo, lungo la strada che porta allaeroporto di Malpensa.
Il giovane è il nipote di Giuseppe Sporchia, 60 anni, la vittima, un uomo molto conosciuto per il suo impegno nel sociale. Era un referente della protezione civile e si era trasferito in quella villetta da un anno e mezzo con la moglie Bambina Berra, 59 anni, che adesso è ricoverata in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dellospedale di Busto Arsizio. Quando i militari lo hanno bloccato, il giovane era in compagnia di un amico, Luca Modena, 25 anni. Tutti e due sono già conosciuti alle forze dellordine per una serie di precedenti penali per rapina, furto e reati contro la persona, oltre che per problemi di tossicodipendenza. Entrambi sono stati portati in caserma, dove è stata condotta anche la madre del Palatella, Daniela Craici, 40 anni, sposata in seconde nozze con un figlio di Giuseppe Sporchia. Qui gli investigatori, coordinati dal sostituti procuratore, Silvia Isidori, hanno interrogato a lungo nipote, amico e madre, i quali però hanno negato ogni accusa e si sono trincerati dietro un «Non abbiamo fatto niente».
Gli investigatori però sono riusciti a ricomporre le tessere del mosaico dellatroce omicidio. Palatella e la madre vivono nella stessa villetta dei nonni, ma da tempo erano scoppiati forti dissidi fra le due famiglie per problemi di denaro e di eredità. E, secondo una prima ipotesi, il movente del delitto potrebbe essere legato ai soldi e gioielli dei nonni, sui quali forse il giovane voleva mettere le mani prima di fuggire. Ma gli inquirenti sostengono che il cerchio delle indagini non è ancora chiuso. Tanto che ci sono altri elementi che devono incastrarsi nel complesso puzzle. A cominciare dal mancato ritrovo dellarma del delitto.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.