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Massacrati in viaggio di nozze lei strangolata, lui picchiato

Tragica vacanza di una coppia di italiani in Venezuela. Si pensava a una rapina ma ci sono troppi punti oscuri

Nino Materi

A Los Roques c’è un cartello che accoglie i turisti: «Benvenuti in paradiso!». Elena e il marito Riccardo, in luna di miele nell’arcipelago mozzafiato del Venezuela, ci avevano creduto. Fino a ieri. Quando dal paradiso sono spuntati dei demoni. Assassini senza volto che in piena notte hanno ucciso, soffocandola, Elena Vecoli, 34 anni, di Pordenone, ma da anni residente a Firenze con la famiglia; al momento dell’irruzione nel loro bungalow Elena si trovava con il coniuge, Riccardo Prescendi, 46 anni, di Sesto Fiorentino. Quest'ultimo, che è stato brutalmente picchiato, ha riportato un trauma cranico e questa mattina sarà trasferito nella capitale, Caracas.
La coppia era giunta a Los Roques il 19 settembre ed era alloggiata nella posada La Lagunita: «Gli aggressori - ha detto il consigliere Marco Petacco dell'ambasciata italiana in Venezuela - sono entrati in azione verso le 3 del mattino, quando la coppia dormiva».
Drammatica la testimonianza di Riccardo Prescendi: «Ci siamo trovati di fronte a persone violentissime che hanno prima cercato di soffocare me e poi si sono accaniti su mia moglie». Legato con cavi elettrici, Prescendi è riuscito ad un certo punto a liberarsi e a dare l'allarme.
L'isola è in preda allo sgomento perché mai in passato si era registrato un fatto di sangue di queste dimensioni che turba il clima di una delle mete turistiche più ricercate del Venezuela.
«L'aspetto più sorprendente - ha ancora detto Petacco - è che non vi erano stati sospetti o avvisaglie. Sembra inoltre escluso il movente della rapina, perché gli aggressori non hanno portato via nulla. Potrebbe darsi che vi sia stata una confusione di obiettivo, che loro volessero assaltare qualcun altro su commissione».
Non appena diffusasi la notizia dell'omicidio, la polizia di Los Roques e le autorità centrali, coordinate dal ministero dell'Interno, hanno fatto scattare un piano di emergenza, in base al quale sono state bloccate tutte le partenze dal porto e dall'aeroporto e questo lascia pensare che i malviventi possano ancora essere nella zona.
«L'avevo sentita ieri, erano molto felici, stavano bene, gli piaceva l'ambiente, nessuna sensazione di pericolo - racconta la madre di Elena Vecoli -. È stato Riccardo a chiamarci, a spiegarci cosa era accaduto. Lui sta abbastanza bene. Credo che lo stiano portando a Caracas per essere sottoposto a radiografie».
Marito e moglie, che abitavano a Carraia, nel comune di Calenzano in provincia di Firenze, erano impiegati in due aziende di abbigliamento a Firenze; «sarebbero dovuti rientrare all'inizio della prossima settimana», spiega la compagna del fratello di Riccardo Prescendi, Laura.
Riccardo Prescendi e Elena Vecoli si erano sposati nella parrocchia di Carraia, una frazione del comune di Calenzano il 16 settembre scorso. «Sono sconvolto, erano due ragazzi eccezionali - commenta il parroco che li ha sposati soltanto tredici giorni fa, don Alvaro Guidotti -. Erano due persone che si volevano davvero bene. Dopo il corso prematrimoniale, prima del matrimonio, ero stato al ristorante con loro e con gli altri futuri sposi che avevano preso parte al corso.

In chiesa c’è ancora il profumo dei loro fiori».

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