Masseria Torre Maizza dove l’arte diventa parte dell’accoglienza

Masseria Torre Maizza dove l’arte  diventa parte dell’accoglienza

La masseria come laboratorio dell'immaginazione dove l'artista incontra il territorio, i suoi saperi e si fa espressione di quel luogo, reinterpretandolo alla luce della propria formazione e provenienza. Succede da qualche anno a Torre Maizza e a Torre Coccaro, rinomate masserie cinque stelle lusso di Savelletri di Fasano (BR) che ospitano artisti per consentire loro di entrare in contatto con una realtà ben specifica fatta di sterminati ulivi secolari, popoli leggendari che vi hanno lasciato segni di grandezza e di guerre, antiche tradizioni messe a disposizione di un innato senso dell'accoglienza. Così dal 2009, per volontà della famiglia Muolo e con la direzione artistica della galleria milanese Cardi Black Box e del suo direttore Ilaria Bonacossa, l'arte contemporanea interpreta questi luoghi attraverso installazioni site-specific che altrove perderebbero totalmente o in parte il loro significato.
Esattamente come ci si incanta di fronte all'intensità delle bouganville fiorite, al candore del tufo bianco che avvolge lo spazio come una nevicata e a quell'essenzialità pugliese che esprime raffinatezza, così ci si imbatte in istallazioni magari inaspettate che inducono emozioni e riflessioni.
Nel campo da golf compare una seduta in pietra con antichi simboli locali di buon auspicio realizzata da Antonio Riello. Di fronte, un binocolo invita a perlustrare la zona, cercando alcune palline da golf che l'artista ha camuffato con i colori della terra. Una ricerca improbabile che invita a gettare uno sguardo poetico sul luogo, originaria zona di passaggio della Via Appia.
Se si sale sulla terrazza marocchina per ammirare il tramonto si è avvolti da «Un perimetro d'alba»: un'installazione di Pierluigi Calignano composta da una fascia di luci colorate che rimandano alle luminarie delle feste patronali pugliesi. Sedendosi, ci si ritrova avvolti da un perimetro di geometrie colorate che incornicia il cielo annullando l'esterno, ma che diventa il preludio dell'orizzonte e del suo trasformarsi in alba e tramonto alzandosi in piedi. Un gioco tra finito e infinito dilatato dalle sconfinate distese di ulivi e dal mare.
Stupisce di nuovo nel campo da golf imbattersi in una roulotte battezzata SÜD (alla tedesca) arredata con particolari vintage. Loredana Di Lillo, artista pugliese di nascita e milanese di adozione, ripercorre lo spostamento geografico come metafora di cambiamento e di arricchimento culturale, sottolineando l'intervento con una grande scritta che propone la parola «sud» in caratteri arabi. Non solo all'esterno: all'interno di una grotta calcarea, utilizzata solo in passato per riporre strumenti di lavoro e riposare, la stessa artista ha ricoperto il pavimento con un puzzle di mattonelle colorate sul quale è sospeso un prezioso lampadario in cristallo. Chiamato «Spazio-civile» è una specie di grotta delle meraviglie che rimanda a immaginazioni fiabesche.
E ci sono anche installazioni che si divertono a ingannare i sensi in modo giocoso e talvolta riflessivo.
Carola Bonfili ha realizzato «Multiverse Tree»: l'esatta copia di un ulivo che si trova sul bordo di un laghetto in posizione perfettamente speculare rispetto all'originale. Un'indagine verso il doppio, il vero e il falso. Un gioco della visione, che mette in discussione il nostro modo di percepire la realtà, animato da una performance multimediale di video-suoni e luci creata in collaborazione con il musicista e sound artist Matteo Nasini. Ne nasce un immaginario dialogo notturno tra due alberi speculari tra i quali non si distingue più il vero dal falso.
A un chilometro e mezzo corre la costa e ogni scorcio sul Mediterraneo è un'altra opera d'arte così come la ricchezza olfattiva intensa del mirto e del gelsomino che profuma l'aria mentre si passeggia nella tenuta a piedi o in bicicletta. La sera poi al bar ci si scalda davanti a un grande camino e lo può fare privatamente anche chi ha la fortuna di alloggiare in junior suite. Da non perdere poi i massaggi e i trattamenti nella spa che utilizza prodotti Aveda ricchi di profumi naturali ed essenze.
Vicinissima, la Masseria Torre Coccaro è un altro scrigno di opere contemporanee da scoprire.


A gennaio un weekend con due notti in Masseria Torre Maizza, una cena, visita al Teatro Margherita di Bari con guida e alla mostra Arte Povera in Teatro a cura di Germano Celant e Antonella Soldaini, visita guidata alle opere di Torre Maizza e Torre Coccaro: da 400 euro a persona. Info: www.masseriatorremaizza.com

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