Il libro di cui vi parlo oggi è un piccolo gioiello. Lo potete leggere in poche ore. E la gamma delle vostre sensazioni andrà dalla commozione alla gioia, qualche volta, se siete di lacrima facile, anche a un po' di pianto. È una storia straordinaria e vera, quella di Massimiliano Spada. Per i più un signor nessuno. Eppure uno dei grandi italiani. Di quelli che sono partiti dal niente e hanno tirato su la loro impresa. Leggetelo, leggetelo e fatelo leggere. La storia di Spada è la storia del successo dell'Italia, di quella parte migliore di questo Paese che ha lottato per conquistarsi un posto al sole. Grazie a loro oggi siamo una grande potenza industriale. Nessuno potrà mai ringraziare a sufficienza questi giganti italiani.
Tutto parte da un paesotto della Brianza. Tac tac, è il rumore della pioggia nella latta che veniva usata dalla famiglia Spada come gabinetto e che veniva depositata all'esterno della casa. Un mondo in cui il problema era mangiare e combattere il freddo. Brianza. Anni '50. Non il Medioevo. E pensare che oggi è una delle regioni più ricche del mondo. Spada, ancora nel ventre della madre, perde il papà. Bellissime, commoventi le pagine in cui descrive la sua vita nel collegio degli orfani di Milano, i Martinitt. Per meritarsi una medaglia sul bavero della divisa si doveva lottare per mesi, eppure bastava un solo piccolo inciampo per perdere tutto. Ecco la filosofia che è rimasta in mente a Spada: un grande imprenditore si vede durante in periodo di crisi. La storia va poi giù veloce, i primi lavoretti, l'incontro con una bellissima donna che resterà sempre al suo fianco e che lo consiglierà per tutta la vita. E poi le esperienze manageriali nelle ditte farmaceutiche fino al salto nel vuoto. O meglio il passo che gli cambierà la vita e lo porterà a soli 33 anni a fare l'imprenditore acquisendo prima una quota e poi tutta la Vrv.
Alessandro, Federico ed Elena, sono i tre figli che hanno pensato bene di far raccontare al padre questa straordinaria storia di successo imprenditoriale. Nel libro c'è un questionario della scuola per orfani di Massimiliano in cui gli si chiede se e perché è soddisfatto di stare in quel collegio. La risposta: sì, perché qui non mi manca niente. Aveva fame, ma non come a casa. Era vestito semplicemente, ma pulito. C'era un soffio di riscaldamento.
Massimiliano si ammala pochi anni fa di Sla. E le ultime, malinconiche pagine, raccontano la sua vita nonostante la malattia. Che un anno fa lo portò via. Comprate il libro. Val la pena.
È l'epopea di un John Galt della Brianza e potrete anche aiutare la ricerca su una malattia rara di cui si sa poco. Per avere una copia di Massimiliano Spada Matricola 264 occorre rivolgersi alla Fondazione Arisla (segreteria@arisla.org, telefono 0229528530).
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