da Roma
Militari, poliziotti, ma anche pensionati, cooperative, piccole e medie imprese, commercianti, artigiani, avvocati, commercialisti, idraulici, carrozzieri. Lelenco è infinito. E comprende tutte le categorie deluse, per non dire peggio, dal governo e dalla Finanziaria.
A dare fiato alle critiche, lintesa tra lesecutivo e gli enti locali. «Mi fa molto piacere», commenta Clemente Mastella. «Ma ora - aggiunge - ci auguriamo che si faccia lo stesso con altre categorie perché non vorrei che per qualcuno ci fosse un salvadanaio speciale».
Se Prodi e Padoa-Schioppa hanno ceduto alla pressioni del potente partito dei sindaci, avverte il Guardasigilli - ora dovranno prepararsi ad altri aggiustamenti alla Finanziaria. «Non so dove si troveranno i soldi necessari per ridurre i tagli ai Comuni - dice - non chiedetelo a me. Anzi, domanderò informazioni perché anchio ho dei problemi con i magistrati. E poi ci sono altri che si lamentano, come i professori universitari o gli ambasciatori. Voglio proprio sapere qual è questo salvadanaio speciale a cui possono attingere solo alcuni».
I sindaci hanno quindi aperto una breccia nella quale adesso si vogliono infilare in tanti. Come Fabio Mussi, che chiede più fondi per la ricerca e luniversità: «Le preoccupazioni del rettori sono condivisibili. Il taglio dei consumi intermedi agli enti di ricerca è un errore che cercherò di far correggere in sede parlamentare».
Per il momento, i rettori non hanno ancora minacciato di scendere in piazza. In compenso, lo hanno fatto i pensionati della Cisl per protestare contro linasprimento fiscale e lindeducibilità delle spese assistenziali.
Pronti alla piazza sono i poliziotti contro il taglio degli scatti automatici. Una misura presa solo «perché noi non possiamo protestare». In più, questi tagli andranno ad incidere in un momento di fatiscenza dei mezzi a disposizione della Polizia. Con i tagli della Finanziaria, fanno eco le rappresentanze di Aeronautica, Esercito, Marina, Carabinieri, Guardia di finanza, «non possiamo far fronte ai nostri impegni istituzionali». Le misure di contenimento della spesa arrivano in un momento in cui cresce «nel Paese la richiesta di un impegno sempre maggiore per la sicurezza interna ed esterna, nonché per la lotta allevasione fiscale».
Ma a criticare la manovra sono anche organizzazioni che, politicamente, dovrebbero essere «vicine» alla maggioranza. Cioè le cooperative.
In una nota congiunta, Legacoop e Confcooperative criticano loperazione sul tfr.
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