Federica Artina
da Milano
«Difficile, difficilissima, tutta la classe ha consegnato in bianco». «Ma cosa dici? Era di una banale semplicità. In unora avevo finito» E ancora: «Ma chi cavolo lha scritto il quesito numero 5? Nemmeno i commissari riuscivano a capirlo...». Scene da un esame di maturità. La prova di matematica è lincubo di tutti gli studenti del liceo scientifico, tanto che la temono per tutti i cinque anni. E ieri è stata la volta della fatidica seconda prova della sessione 2005, con il suo tradizionale strascico di commenti. La formulazione della prova è la stessa da quattro anni: un problema da risolvere tra due proposti più una serie di dieci quesiti «teorici» con lobbligo di risposta ad almeno cinque di essi.
I risultati, come al solito, sono discordanti. Particolarmente pessimisti gli studenti aderenti al Pin, il Piano Nazionale dInformatica, la cui prova, differente rispetto agli ordinamenti tradizionali, è risultata unanimemente più difficile di quella dei «colleghi». Il dibattito ha come al solito tenuto banco sui forum dei soliti siti internet saliti agli onori delle cronache in questi giorni: a soluzioni pubblicate, con qualche certezza in più da parte degli studenti sul loro operato, i commenti si sono fatti più giustificati.
Tutto sommato i maturandi italiani sono finora soddisfatti dellandamento delle loro prove. Secondo uninchiesta realizzata dal sito www.skuola.net il 23% degli alunni reputa lesito delle prime due prove «molto positivo», il 32% si tutela con un più cauto - forse scaramantico? - «si sarebbe potuto fare di meglio, ma non lamentiamoci», il 19% è sereno e ha trovato le prove «in linea con le aspettative». Poi, il 15% dei pessimisti cosmici sullorlo della disperazione e della rassegnazione: «anche questanno mi salvo allultima giornata». E infine unottimista 11% che sente di affermare «sono sulla buona strada per la promozione».
Comunque sia, è passata. Paure, ansie, dubbi sono stati spazzati via dalla realtà. I ragazzi hanno «preso le misure» dellesame. Ora un weekend per riprendere fiato e lunedì prossimo, 27 giugno, i circa 482.000 maturandi torneranno in classe per la terza e ultima prova scritta. Poi, la correzione delle prove e il colloquio finale, il cui voto andrà a sommarsi a quello dei tre scritti e al cosiddetto «credito formativo», costituendo il voto finale in centesimi.
Lunedì, però, non ci saranno indiscrezioni, soffiate e scottanti rivelazioni su cui indagare: la terza prova è infatti preparata da ogni singola commissione, e perciò differente da classe a classe. Il terzo scritto riguarderà cinque discipline: la presenza dei commissari interni rassicura i ragazzi, che confidano nella magnanimità dei loro prof.
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