Matrimonio tra passione e tecnologia

Mari Zattra

Nel caso di Klaus Unrath e Ivan Strano, e nella fattispecie per l’appuntamento milanese della settimana scorsa, la filosofia della moda (quel fascino tra l’essere in bilico tra inizio e fine, presente passato e futuro) è ancora più enfatizzata dal fatto che la sfilata e la conseguente produzione nasce da un felice connubio fra moda e filosofia sportiva, fra tessuti sportivi e alta moda.
Da un tessuto quale è il Polartec, vissuto per uso sportivo, e dalle componenti di alta tecnologia unito ad una ricerca costante del benessere in fase di allenamento e competizione, è venuta alla luce una produzione fashion e glamour degna delle migliori case di moda.
Da un tessuto usato per indumenti che vestono i più competitivi atleti nell’ambito delle diverse discipline, adattato ai singoli casi e ai diversi climi, nasce dalle menti e dalle mani fatate di Klaus e Ivan una moda incantevole e sorprendente. Dal tailleur portabilissimo in tutte le occasioni, svuotato del mero simbolismo sportivo e adattato per forma e colori alla vita cittadina, alle giacche basic da adattare con gonne e pantaloni, fino alle bellissime camicie bianche dai colli importanti che incorniciano un viso dolce e aggressivo insieme, per arrivare alla gonna di velluto ampia e con strascichi di tessuto...
Insomma, come una «moda sportiva» creata per lo sport possa riuscire ad essere trasformata in «moda» suggestiva e pregevole è quasi un miracolo, un miracolo riuscito a due giovani stilisti emergenti ricchi di fascino e di entusiasmo.
Apprezzabilissimo il fatto che la maglietta indossata a pelle per sciare o correre senza problemi di freddo perché realizzata con tessuto leggero e termico, sottile per non ingoffare il fisico, elegante perché anche nello sport l’eleganza è un pass considerevole, possa essere usata tutti i giorni trasformata in capi da città di indubbio allure.
Dallo sci alla bike allo snow fino al party e alle «prime» con lo stesso indumento rivisitato.

Ridisegnato e rivissuto in colori preziosi come il rubino in tutte le sue nuances, nei verdi che ricordano la natura e le isole più belle, nelle morbidezze che ricordano dolci e seduttive carezze...
Quando lo sport si mescola alla passione e al senso estetico non può che dare origine ad una forma d’arte subliminale: l’arte del saper vivere.

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