Roma

Maturità, tutti (o quasi) in viaggio

È stata la traccia più scelta. Tra le altre, Einstein, il crollo dei regimi e a sorpresa Dante

Francesco Bardaro Grella

Ore 9.30, seduti ai banchi. Carta penna e niente altro. Si aprono le buste sigillate con le tracce della prima prova, quella di Italiano: sei ore di tempo per consegnare. Sono cominciati così ieri mattina gli esami di maturità per 35mila studenti romani, che in maggioranza hanno scelto il saggio breve.
Tra le varie tracce che i ragazzi potevano scegliere - libertà, catastrofi naturali, crollo dei regimi e rapporto Usa-Europa - la più gettonata è stata quella del viaggio come metafora della vita. D’altronde come dar loro torto? Probabilmente l’idea principale che i maturandi hanno in testa in questi giorni, dopo aver superato l’esame, è andarsene in vacanza. Si dice che l’estate dopo la maturità sia quella più bella di tutta la vita e spesso si sceglie un bel viaggio per festeggiare l’uscita definitiva da scuola. Zaino sulle spalle, al mare o in qualche capitale europea, i ragazzi hanno dovuto frenare per un attimo la voglia di vacanza e pensare sì al viaggio, ma come metafora della vita.
In generale, gli studenti romani sono rimasti soddisfatti dalle tracce scelte dal ministero. Erano semplici e lasciavano spazio sia alla fantasia sia a qualche esperienza personale. Verso le due del pomeriggio, quando i primi reduci hanno cominciato a uscire alla spicciolata, erano stanchi ma, in fondo, felici. Ripreso possesso del telefonino - sequestrato temporaneamente dalla commissione, pena la bocciatura - le prime telefonate che sono arrivate sono state quelle dei genitori. Chi si accendeva una sigaretta, chi scambiava qualche commento sulle tracce. C’era anche chi ricontrollava qualche appunto che era riuscito a portare di nascosto in qualche bigliettino o all’interno della copertina del vocabolario di italiano, l’unico volume che era possibile consultare.
I giorni scorsi si erano fatte molte previsioni sulle tracce che sarebbero uscite per la prova di ieri. Si pensava ad argomenti di cronaca come la morte di Papa Giovanni Paolo II, lo tsunami, o la costituzione europea. Per l’analisi del testo, si ipotizzava un autore dei giorni nostri. Per quanto riguarda le tracce del saggio breve, le ipotesi si sono avvicinate alla realtà ma per il testo da analizzare gli studenti romani sono rimasti spiazzati. Infatti il favorito era Svevo che non «usciva» da tanto tempo. Invece all’apertura delle buste e alla lettura delle tracce gli studenti romani hanno scoperto che il ministero aveva riesumato un autore che non era affatto dei nostri giorni, il buon vecchio Dante. Si trattava infatti di analizzare un brano del XVII canto del Paradiso. Nessuno se lo aspettava tanto è vero che è stata la traccia più disertata.
Ma per qualcuno che la notte prima dell’esame aveva perso il sonno, Dante poteva anche non essere stata una sorpresa. Infatti alle 5.30 del mattino, sul sito studenti.it è apparso un messaggio «È Dante, studiate Dante», firmato Bizbuz. Insomma, come succede ormai ogni anno, qualche indiscrezione o qualche fuga di notizia c’è stata ed è andata a finire dritta dritta sulla rete. Ma è l’home page del sito skuola.it che rivendica la paternità dello scoop. Infatti, stando a quanto vi si legge, alle 8.

34 di ieri mattina erano già disponibili su quel sito tutte le tracce, che poi hanno trovato esatta corrispondenza con quelle effettivamente uscite.

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