Roma

Max Pezzali e i piccoli sogni di provincia

Max Pezzali e i piccoli sogni di provincia

Simone Mercurio

Era il ’92, anno di «grazia» per un gruppo semisconosciuto che portava per nome un numero, 883, che è anche un celebre modello della leggendaria Harley Davidson. Hanno ucciso l’uomo ragno il loro primo successo, imperversava nelle radio, nelle discoteche e nel karaoke televisivo targato Fiorello. Leader, voce e mente di quello strano duo formato col «ballerino» e coautore oggi desaparacido Mauro Repetto, era Max Pezzali, oggi solista di successo e stasera live nella tappa romana del Tutto Max Tour 2005, dalle 21 al Palalottomatica. Dopo gli anni di hit generazionali come S’Inkazza sui rientri «a passo felpato» tipico dei teenager al grido genitoriale di «questa casa non è un albergo». Dopo le tasche vuote di Con un Deca, gli inni alle sale giochi di Jolly Blue, e i grandi innamoramenti giovanili di Come Mai oggi Max è cresciuto, ha una famiglia, e vive nella Capitale. «Ho smesso di fumare e mi sono trasferito a Roma - ha dichiarato recentemente - . Qui si sta sempre fuori casa, si vede un sacco di gente e prima o poi, immancabile, c’è sempre qualcuno che pure a mezzanotte dice: "ragazzi, se famo du’ spaghi? Conosco un posticino” E io, purtroppo, sono molto sensibile a certi richiami». Gioca in casa, dunque, stasera, Max Pezzali che con questo tour torna a esibirsi dal vivo sulla scia delle dieci settimane di primato in classifica di TuttoMax. Un concerto in cui l’ex 883 ripercorrerà tutti i successi. Al grido di «Solita notte da lupi nel Bronx...» dall’Uomo Ragno, fino alla recentissima Eccoti, l’unico inedito contenuto nella raccolta, si percorreranno brani come Nord Sud Ovest Est, Sei un mito, Il mondo insieme a te. Tutti brani che nei primi anni ’90 hanno portato in Italia un nuovo modo di scrivere canzoni in cui i più giovani riuscivano a identificarsi. La voce un po’ nasale ma personale di Max e gli arrangiamenti elettronici fra pop, rock e dance hanno completato il gioco.
Dal ’91, anno del debutto a Castrocaro con Non me la menare, una canzone che si rivelerà essere un «manifesto», fino ai fasti dell’odierno TuttoMax, Pezzali ha descritto un percorso in cui si rispecchia ancora oggi tanta gioventù, soprattutto maschile, di provincia.
Serate trascorse al bar, davanti a un biliardino, lontano dai neon della metropoli. Umiliati da belle ragazze che si atteggiano sentendosi mitizzate grazie alla scarsa concorrenza. Gare sul motorino smarmittato cercando disperatamente di battere il cinquantino fiammante del figlio di papà. Serate in discoteca, sognando un viaggio in America con in testa un cappello da cowboy. Il tipico immaginario della gioventù di provincia, insomma. Max racconta tutto questo senza giri di parole, senza infilare finezze nella metrica delle sue rime, mutuando parole dal gergo giovanile con la stessa semplicità con cui il Forrest Gump interpretato da Tom Hanks rivolge i suoi banali interrogativi a chi gli siede accanto alla fermata dell’autobus.
Al di là della ferrea orecchiabilità dei suoi motivi musicali, la forza di Pezzali è tutta nella capacità di entrare in comunicazione con chi vive una normale realtà quotidiana. Dal 24 ottobre in tour, dunque, il Max Pezzali Live approda al Palalottomatica due giorni dopo il concerto del suo amico ed ex compagno di scuderia Lorenzo-Jovanotti. Entrambi sono stati infatti scoperti dal quel talent scout di Claudio Cecchetto, così come Fiorello, Amadeus ed oggi DJ Francesco.


Con Max sul palco Paolo Carta e Adriano Pratesi alla chitarra, Max Furian alla batteria, Franco Cristaldi al basso, Ernesto Ghezzi alle tastiere, Marco Guarnerio e Michele Fischietti polistrumentisti.

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