Braccio di ferro tra le sigle sindacali e British Airways, sui cui incombe il maxi-piano di scioperi che dovrebbe iniziare oggi. Sul tavolo cè la richiesta di reintrodurre le gratifiche di viaggio. In mancanza di un accordo, lagitazione del personale di volo dovrebbe durare cinque giorni. Tutto si svolge, però, in un clima simile a una farsa. Dopo la violenta interruzione dei colloqui avvenuta sabato, quando lamministratore delegato, Willie Walsh, è stato costretto a lasciare le negoziazioni scortato dalla polizia, ieri si sono succedute dichiarazioni contraddittorie da parte dei leader sindacali, alle quali ha fatto seguito una nota con cui British Airways richiamava la sigla Unite alle proprie responsabilità.
In unintervista radio alla Bbc, il co-leader del sindacato Unite, Tony Woodley, si è infatti prima detto convinto dellimpossibilità di riprendere le trattative. Poi parlando alla televisione ha corretto la linea dicendo che contatti con Walsh potevano riprendere già ieri sera e che la sigla era pronta a sospendere lagitazione, se la linea aerea accettava di reintrodurre le gratifiche di viaggio.
Limpossibilità di raggiungere un accordo, rende quindi sempre più vicino lavvio dello sciopero di cinque giorni, il primo di tre pacchetti uguali. Il nuovo blocco, dopo i sette giorni di sciopero di marzo costati 45 milioni di sterline, sarebbe un ulteriore colpo per le casse della compagnia aerea britannica che ha chiuso il 2009 con una perdita record di 425 milioni di sterline.
Secondo gli analisti, lo sciopero di oggi costringerebbe a terra il 30% dei voli e circa 25mila passeggeri.