Maxitruffa ai danni di una banca

Era una vera e propria organizzazione criminale quella sgominata ieri con un maxiblitz condotto dalla Guardia di finanza del comando provinciale della capitale. Pesanti i capi d’accusa: truffa per un ammontare di 250milioni di euro a un noto istituto di credito che ha portato all’arresto di sette persone accusate di riciclaggio di denaro di provenienza illecita. Le Fiamme gialle hanno, inoltre, sequestrato un ricco patrimonio immobiliare e mobiliare per un valore di 120milioni di euro. Quattro persone sono finite in carcere su provvedimento del gip Mario Frigenti, mentre per altre tre sono stati disposti i domiciliari. Gli arresti si inseriscono nell’ambito dell’operazione Cash Flow, le cui indagini sono iniziate nel 2006. L’inchiesta è stata affidata dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e dai pm Salvatore Vitello e Diana De Martino al Comando provinciale della Gdf. A far scattare l’allarme era stata la denuncia presentata all’autorità giudiziaria dalla Banca di Roma che aveva individuato delle irregolarità di natura amministrativa e contabile, in seguito a un’ispezione interna.

Il modus operandi dell’organizzazione criminale era sempre lo stesso: alcune persone, con la complicità dei funzionari dell’istituto di credito, ottenevano dei prestiti consistenti. Il denaro transitava su conti correnti di prestanome per poi giungere alle società finali, riconducibili agli indagati.

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